2012: un anno di sport – parte 2°

Un viaggio all’interno del mondo dello sport, un viaggio lungo un anno.
Un 2012 che ci lascia in eredità decine di storie, di emozioni, di vittorie e di sconfitte.
Flash di momenti che passeranno alla storia e che resteranno indelebili nella memoria di chi li ha vissuti.
Momenti di sport, che MondoPallone racconterà per voi in due puntate.

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Una torcia fatta da decine di piccole torce, uno stadio gremito di persone festanti, un prato zeppo di atleti arrivati da ogni parte del mondo. Davanti alla tv un mondo intero a godersi lo spettacolo della Cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Londra 2012.

Una squadra di calcio dominata da una più forte. Una nazionale che per la prima volta vince tre trofei internazionali di fila, un ciclo che sembra non potersi interrompere mai. Giocatori che, con 2 Europei e 1 Mondiale vinto, sono entrati nella storia.

Uno, due, dieci, cinquanta, novantuno. Un alieno tra gli umani su un campo di gioco. Il mondo calcistico ai suoi piedi, piedi in grado di infrangere qualsiasi record gli si ponga davanti. Nessuno come lui.

Ieri ci siamo lasciati con l’affettuoso ricordo di Morosini e Bovolenta, passando attraverso le imprese di Drogba, Balotelli, Zambia e di tutte quelle squadre o personaggi che hanno scritto il loro nome della storia nei primi sei mesi dell’anno.
Idealmente, nel nostro racconto, siamo arrivati al 30 giugno 2012.

Il secondo semestre inizia il primo di Luglio e l’01/07/2012 sarà anche l’inizio della seconda parte del nostro racconto.
L’atto conclusivo dell’Europeo di Calcio ha visto sfidarsi la nostra giovane e coraggiosa Italia contro la imbattibile Spagna. Il risultato finale di 4 a 0 per le furie rosse è stata una sconfitta dura da digerire, figlia anche degli sforzi fatti per arrivare fin lì.
La Spagna si è consegnata tra le braccia degli dei, noi abbiamo solo sperato di avvicinarci a così tanta bellezza di gioco.

Ma se si dovesse fare un solo nome per il 2012, per quanto riguarda il mondo del calcio il nome scelto sarebbe quello di Lionel Messi. Quando abbiamo pensato che non ci fosse più nessun record (se non la vittoria di un mondiale) da superare, ecco che il fuoriclasse argentino decide di segnare 91 (novantuno) gol in un solo anno solare, superando gli 85 siglati da Gerd Muller 40 anni fa. Il ragazzo pratica un altro sport e noi dovremmo sentirci fortunati a poterlo ammirare giocare.

Ma la foto più in alto e più grande della nostra ipotetica copertina dei secondi sei mesi del 2012 non possiamo non dedicarla a quel magnifico spettacolo che sono state le Olimpiadi di Londra. La cerimonia d’apertura ha tenuto incollata davanti al televisore la maggioranza delle persone del pianeta, in meno di un mese si sono sfidati i migliori atleti provenienti da ogni parte del mondo. Abbiamo assistito a gioia, dolore, vittoria e sconfitta, abbiamo esultato per loro e con loro, ci siamo arrabbiati per i loro insuccessi e ci siamo commossi ad ogni loro trionfo.

Abbiamo avuto l’onore di assistere alla leggenda di Phelps e delle sue 22 medaglie olimpiche complessive (di cui 18 d’oro), all’uomo più veloce del mondo Bolt, e ai suoi 3 ori nei 100 mt, 200 mt e nella staffetta 4×100.

Abbiamo visto vincere l’eterno sconfitto LeBron James, che nonostante sia uno dei più grandi di sempre nel basket non era ancora riuscito a mettere al collo nessuna medaglia. Per non farsi mancare niente, il buon LeBron nel 2012 ha collezionato il primo anello NBA con i Miami Heat e la medaglia d’oro con la nazionale USA.

Abbiamo assistito anche alle vittorie “casalinghe” di Murray nel tennis su Federer, vincitore qualche mese prima lì a Wimbledon proprio contro lo stesso padrone di casa, e di Wiggins nella gara a cronometro del ciclismo, dopo aver vinto anche il Tour de France.

Ma, soprattutto, abbiamo visto i nostri ragazzi italiani esultare sul podio e commuoversi durante ogni inno di Mameli. Sono state 28 le medaglie azzurre, 8 ori, 9 argenti e 11 bronzi. Troppe da citare tutte.

Ne abbiamo scelte tre (in realtà cinque), convinti che siano quelle che più rappresentino la spedizione italiana a Londra: l’oro della giovanissima Jessica Rossi nel tiro a volo, con tanto di record mondiale firmato su un incredibile punteggio di 99 su 100; la tripletta tutta italiana di Di Francisca (oro), Errigo (argento) e Vezzali (bronzo) nel fioretto femminile; lo splendido bronzo conquistato da Fabrizio Donato nel salto triplo, unica medaglia arrivata dall’atletica, un mondo in cui noi italiani non siamo quasi mai protagonisti.

Non possiamo, però, non citare anche le delusioni, quegli atleti da cui magari ci si aspettava tanto (troppo?) e che alla fine hanno deluso.
Simboli delle disfatte del 2012 sono Federica Pellegrini e Filippo Magnini, coppia brillante nella vita ma stelle non lucenti in vasca a Londra, e Alex Schwazer, ex giovane di talento fermato per doping.
Arrivati alle Olimpiadi con obiettivi importanti e con troppa voglia di vincere, tornati a casa a testa bassa.

Per concludere il discorso sulle Olimpiadi, invece, citiamo ancora due belle storie.
Si parla di Paralimpiadi e di due italiani che ci hanno fatto sognare: Alex Zanardi nella handbike e Cecilia Camellini nel nuoto ci hanno regalato gioie indescrivibili, facendoci commuovere per ogni loro medaglia conquistata.

Il 2012, però, non ci ha lasciato in eredità soltanto momenti belli, da ricordare. Il 2012 è fatto anche di pagine brutte per il mondo dello sport, come i 7 Tour de France revocati a Lance Armstrong per doping o tutto lo scandalo del Calcioscommesse che ha coinvolto un numero troppo elevato di professionisti e di società del mondo del calcio.
Brutti momenti per lo sport mondiale, che ogni anno speriamo di non rivedere più.

L’ultimo ricordo vuole essere una carezza per due grandi sconfitti di quest’anno che se ne va, entrambi nel mondo dei motori, entrambi cari al tifo italiano: Fernando Alonso e Valentino Rossi.

Il primo ha lottato con ogni sua forza nonostante un inferiorità tecnica (nel senso di vettura) nel confronto con Vettel, il secondo non è riuscito a far andar bene quel romantico matrimonio tutto italiano tra lui e la Ducati, decidendo di tornare in Yamaha per riuscire a battagliare ad armi (quasi) pari con Lorenzo.

Auguriamo loro, così come a tutti i nostri lettori e a noi, di riuscire a prendere la giusta traiettoria nell’ultima curva di questo 2012, per poi iniziare con la spinta, velocità, voglia, speranza, fate voi, giusta il 2013 che ci aspetta in fondo al rettilineo.