Lunch match di Premier League a Sunderland, dove i padroni di casa cedono di misura al più attrezzato avversario. Primo tempo chiuso con i Black Cats in vantaggio, mentre nei secondi 45′ sono velocità e qualità del Tottenham a fare la differenza. Autorete e Lennon: Sunderland-Tottenham finisce 1-2 e gli Spurs volano in classifica.
PRESSIONE INUTILE. Lo Stadium of Light assiste a un primo tempo veloce e combattuto, con soprattutto il club del nord di Londra volenteroso a imporre il proprio gioco. Il Sunderland, dal canto suo, agisce di rimessa e inizialmente non funziona bene il 4-2-3-1 messo su da O’Neill. Un po’ di paura l’ex tecnico dell’Aston Villa ce l’ha più avanti, perché a destra Lennon punta sistematicamente l’uomo, creando scompiglio e pericolo. Sono insistenti gli Spurs, spinti dal maggiore tasso tecnico nei confronti di un avversario pur galvanizzato dal colpaccio sul City: molti corner consecutivi, pressione costante ma nervi saldi per i Black Cats. Clamoroso, alla mezzora, il legno di Adebayor, attaccante che il vizio del gol sembra averlo perso, almeno ultimamente. Da errore di Cuéllar, il togolese a Mignolet praticamente battuto manda la palla sulla traversa: più facile segnare che sbagliare, con occasioni del genere. Vecchia legge del football e il Sunderland passa, al 40′. Palla persa da Walker e conseguenti fallo e calcio di punizione, sui cui sviluppi O’Shea è bravo a insaccare da ribattuta di Lloris: 1-0 e Tottenham stordito, per il poco raccolto dopo tanta semina.
SPURS, CHE INIZIO DI RIPRESA! Gli spogliatoi risvegliano nel Tottenham la voglia di provarci ancora, nonostante il primo tempo nel quale sembrava non voler proprio entrare. Fulminea allora la partenza, con l’autogol dello sfortunato Cuéllar, protagonista in negativo di diversi episodi difensivi. L’incornata dell’ex Rangers e Villa batte involontariamente Mignolet, pareggiando i conti. Gol meritato per gli ospiti, anche perché i progressi mostrati nel carattere dal Sunderland a vantaggio ottenuto spariscono di colpo: uno-due Spurs micidiale, con Lennon a segno al 51′ grazie al numero d’alta scuola su un Kilgallon in verità lontano parente di quello ammirato anni fa. Il nazionale inglese manda avanti chi effettivamente ha giocato e gioca meglio e non mancano le altre occasioni. Adabayor a segnare proprio non ci riesce, neanche quando il tacco geniale del rientrante Dempsey lo smarca fra le linee. E il Sunderland? Va a strappi, rischia sulla velocità di Bale, pratica poca manovra. Johnson cerca di metterci fantasia ma è defilato, qualche pallone in mezzo non basta a impattare. Finisce 1-2, nella sfida del lunch time diretta da Martin Atkinson (West Yorkshire), davanti a 41.168 spettatori.
Passo in avanti, in attesa di avere un quadro generale del calcio inglese durante le feste, per gli Spurs, ora a ridosso delle prime e lanciatissimi nonostante le difficoltà a sbloccare le partite. Villas Boas, dimenticato il tonfo dell’esperienza sulla panchina del Chelsea, ha a disposizione calciatori di qualità e una rosa lunga, che può essere d’aiuto su vari fronti. L’entusiasmo per il successo sul Manchester City non basta invece al Sunderland, battuto non immeritatamente fra le mura amiche e in perenne sofferenza per la velocità di Bale e Lennon sulle fasce.
SUNDERLAND-TOTTENHAM 1-2 (1-0)
Sunderland (4-2-3-1) Mignolet; Gardner, Cuéllar, O’Shea (68′ Bramble), Kilgallon (61′ Campbell); Larsson (80′ Wickham), Colback; Johnson, Sessegnon, McClean; Fletcher. A disp.: Westwood, McFadden, Vaughan, Ji. All. O’Neill
Spurs (4-4-2) Lloris; Walker, Dawson, Caulker, Naughton; Lennon (83′ Parker), Sandro, Dembele, Bale (90′ Sigurdsson); Adebayor, Defoe (76′ Dempsey). A disp.: Friedel, Vertonghen, Huddlestone, Livermore. All. Villas Boas
Arbitro: Martin Atkinson (West Yorkshire)
Marcatori: 40′ O’Shea (S), 48′ aut. Cuéllar, 51′ Lennon (T)
Note: Ammoniti: Cuéllar(S), . Spettatori: 41.168