Al termine della prima parte della Russian Premier League, alla sua prima edizione secondo il decorso temporale Autunno-Primavera, l’uomo apparso più volte nel tabellino è risultato essere il centravanti dello Zenit San Pietroburgo Aleksandr Kerzhakov. Per lui 10 reti in 15 incontri, con tre doppiette confezionate contro Amkar (in casa), Alania e Mordovia Saransk. Alle sue spalle le due sorprese di inizio torneo: l’armeno Yura Movsysyan ha concluso anticipatamente il 2012 a causa di un infortunio, e durante la sua degenza ha pensato bene di trasferirsi dal Krasnodar allo Spartak Mosca, il brasiliano Neko è letteralmente scomparso, come la sua squadra peraltro, con l’arrivo della stagione autunnale. Entrambi a quota 9 reti, in compagnia di Lacina Traorè dell’Anzhi: un colosso di 203 cm per 91 kg, abilissimo anche sul piano tecnico. Se la sua superba girata con lo Zenit non si fosse stampata sul palo, sarebbe comunque in testa Kerzhakov, per via del coefficiente dettato dal rapporto tra i gol messi a segno e gli incontri disputati. E uno dei calciatori con il coefficiente più elevato e Wanderson che, con l’assenza di Movsysyan, si è preso letteralmente il reparto offensivo dei neroverdi sulle spalle, alleviando la perdita dell’attaccante armeno di passaporto statunitense. Spiccano anche gli 8 gol di Aleksandr Kokorin, sicuramente il prospetto più interessante del movimento calcistico russo: analogamente a quanto fatto da El Sharaawy con il Milan, l’attaccante classe 1991 ha trascinato la Dinamo, che grazie a lui e al suo tecnico Dan Petrescu (oltre che un redivivo Kuranyi, salvatore della patria negli ultimi turni) è riuscita a tornare in una posizione di classifica che maggiormente le compete. Scorrendo la classifica possiamo trovare i bomber che hanno tenuto a galla le velleità di alcune squadre di medio o basso livello. Se il paraguagio Caballero dopo un avvio scoppiettante è letteralmente scomparso (e come nel caso di Neko la squadra ne ha risentito), il brasiliano Ailton si è rivelato sin dal suo acquisto una pedina fondamentale per lo scacchiere di Cherchesov. Ozbiliz ha realizzato soltanto gol belli, Holenda ha tenuto in vita il Rostov nel periodo settembrino, molto complicato per i Selmashi. Curioso come il capocannoniere del Rubin sia l’israeliano Natkho, con 5 gol realizzati dal dischetto.
Aleksandr Kerzhakov (Zenit) 10 gol
Yura Movsysyan (Krasnodar/Spartak Mosca) 9
Lacina Traorè (Anzhi) 9
Danilo Neko (Alania) 9
Aleksandr Kokorin (Dinamo) 8
Akhmed Musa (CSKA) 8
Wanderson (Krasnodar) 7
Dame N’Doye (Lokomotiv) 7
Aras Ozbiliz (Kuban) 7
Samuel Eto’o (Anzhi) 7
Bibras Natkho (Rubin Kazan) 7
Kejsuke Honda (CSKA) 7
Aleksej Sapogov (Volga) 6
Kevin Kuranyi (Dinamo) 6
Jan Holenda (Rostov) 6
Dimitri Kombarov (Spartak M) 6
Igor Lebedenko (Terek) 6
Evgenij Shipitsyn (Krasnodar) 5
Ailton (Terek) 5
Ibrahima Baldè (Kuban) 5
Emmanuel Emenike (Spartak Mosca) 5
Caballero (Krylya Sovetov) 5
*A parità di marcature l’ordine dei giocatori viene inserito in base al numero di incontri disputati (chi ha il rapporto minuti/gol migliore)