Sorrentino, dal 2001 al 2005 al Delle Alpi. Corini, che tirava i capelli di Nedved nel derby della Mole. Non finisce qui: la gara degli ex mette di fronte, nel terreno dell’ex Comunale, Torino e Chievo, squadre separate da 5 punti in classifica. Alla fine vince il Toro (2-0), grazie a un primo tempo cinico e spietato nelle minime occasioni, oltre a una ripresa attenta e ordinata. Non pervenuto invece il Chievo, frenato forse anche da alcune scelte del suo allenatore, data l’opaca prova di Paloschi.
DETERMINAZIONE, GRINTA E…DEVIAZIONE. All’Olimpico, il primo tempo ci mette un po’ a sbloccarsi, anche nel gioco. Il Toro ricorda dei tre anni passati a giocare in B nel primo pomeriggio del Sabato e gioca con coraggio, dando respiro alla manovra. Certo, le defezioni ai vari calciatori nel ruolo di ala – posizione congeniale agli schemi di Ventura – aiutano poco, ma già al 12′ c’è la prima svolta: da corner, Glik svetta e batte a rete, complice la deviazione di Théréau. Gioia importante, quella del polacco ex Bari, dopo l’espulsione nel derby, quel fallo su Giaccherini e alcune critiche belle pepate. I ritmi stentano a decollare, nonostante l’attività dei granata sugli esterni, in barba ai forfait. Il Chievo incassa allora il raddoppio, firmato Gazzi. Cerci va via sull’out di destra, è un po’ lento ma efficace nel crearsi lo spazio e metterla in mezzo: il n. 14 insacca con deviazione clivense e a Sorrentino, uno degli ex nella gara degli ex, non resta che scuotere il capo. Cerca la reazione, Corini, che subito mette Jokic. All’intervallo è 2-0 e il Chievo è un pugile suonato, accusa il colpo e reagisce annebbiato.
OCULATA GESTIONE. Al rientro, ai veneti occorrerebbe un modus operandi più pratico. Al contrario, il Toro macina campo e legittima, minuto dopo minuto, il vantaggio. Laddove nel primo tempo l’undici di Ventura aveva bisogno di un po’ di fortuna e deviazioni, ora le giocate sono azzeccate e al Chievo non resta che correre a vuoto dietro al palleggio avversario. Uno squillo in realtà arriverebbe pure, al 51′ con Hatemaj, ma Gillet è bravo ad intervenire salvando la porta, col rischio anche di farsi male. Al 54′, Corini sconfessa la sua scelta iniziale e butta nella mischia il suo leader Pellissier, mossa tardiva; Cofie timidamente ci tenta, eppure il muro torinista regge. Congelare pallone, risultato e andamento dell’incontro, magari grazie agli spunti di Cerci: questa la missione computa dal Toro in tutto l’arco della ripresa, senza strafare ma con la concentrazione ideale. Sansone, al di là delle voci di mercato, diventa frizzante dopo un’ora passata a correre a vuoto e Bianchi si dà tanto da fare: la Maratona applaude, apprezza, dimostrando poi che gli screzi con Di Michele (altro ex, molto poco amato) non li ha dimenticati.
Passo in avanti per il Torino in classifica, in una lotta per la salvezza che entra sempre più nel vivo. Granitica prova, là dietro, di Glik, in qualche modo responsabilizzato dall’assenza di Ogbonna e totem del pacchetto difensivo. A sprazzi Sansone, generoso Bianchi, brioso Cerci. Nei gialloblù, è il gruppo in toto a deludere, anche per la mancanza di carattere e grinta al momento dello svantaggio. All’Olimpico, ha arbitrato Banti di Livorno, assistito da Musolino e Stefani, , 2-0 il finale.
TORINO-CHIEVO (2-0)
Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Rodriguez, Masiello; Vives, Gazzi; Cerci (92′ Basha), Bianchi, Sansone (80′ Sgrigna), Birsa (83′ D’Ambrosio). A disp.: Gomis L, Di Cesare, Suciu, Bakic, Meggiorini. All.: Ventura.
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Dainelli, Andreolli, Dramé (30′ Jokic); Guana, Rigoni L. (76′ Di Michele), Cofie; Hetemaj; Thereau, Paloschi (54′ Pellissier). A disp.: Puggioni, Squizzi, Moscardelli, Samassa, Cesar, Coulibaly, Farkas, Papp, Stoian. All.: Corini.
Arbitro: Banti di Livorno
Marcatori: 12′ aut. Sardo, 26′ Gazzi
Note: Ammoniti: Glik, Cerci, Birsa, Vives (T), Hatemaj, Pellissier (C)