Conte: “È un 2012 vincente”

Antonio Conte, intervistato da Sky Sport, ha commentato la gara vinta contro il Cagliari: “La squadra ha risposto benissimo sul campo anche nel primo tempo. Buffon non ha dovuto mai fare una parata e il Cagliari ha tirato una sola volta in porta con un rigore. Il Cagliari ha voluto fare la gara della vita e infatti è uscito con molti uomini coi crampi. In poco tempo siamo diventati la squadra da battere e ovviamente gli avversari cercano di limitarci raddoppiando lo sforzo e cercando di non concederci spazi in avanti”.

Il tecnico ha poi fatto un bilancio del 2012: “Abbiamo dimostrato di essere maturi e risposto a un momento difficile anche a livello degli infortuni visto che abbiamo perso tre giocatori per diversi mesi. Questa Juve ha fatto 94 punti e battuto il record della Juve di Capello, che era un’altra Juve. Questo gruppo sta facendo cose eccezionali calcolando da dove eravamo partite: il resto sono tutte chiacchere. Nell’urlo dopo il vantaggio c’era tutta la rabbia che ci ha portato a vincere tanto in questa stagione e mezzo e che ci ha portato a battere tanti record. È un 2012 vincente”.

Conte ha parlato anche dei singoli: “Vidal? È inevitabile che durante un’annata ci siano momenti di calo e momenti in cui si è al top. Nel primo tempo non mi è piaciuto, mentre nella ripresa si è ricordato che la partita era iniziata e ha giocato bene nonostante il gol sbagliato. È comunque un giocatore che in guerra mi porterei sempre dietro. Per il gioco che facciamo le punte sono le protagoniste assolute, sono al centro del nostro progetto e quello che fanno per la squadra è essenziale per tutto il meccanismo di gioco della squadra. Vucinic? È un giocatore importante, ma è un periodo che convive con un dolore al tendine e oggi eravamo rimasti che sarebbe entrato solo in caso di necessità come è accaduto oggi. Potrebbe fare più gol, ma ha grande tecnica e sa rendersi utile anche con tanti assist per i compagni. – conclude Conte rispondendo alle domande su Cellino – Quello che dice Cellino non mi interessa, a lui risponderanno i dirigenti e io rispondo solo alle domande sul campo”.

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Demetrio Bertuletti