Pinilla spaventa, ma la Juve vince: 3-1 bianconero al Cagliari
L’ultima volta contro il Cagliari la Juve festeggiò lo scudetto, anche in quella occasione non si giocò in Sardegna. Sì, perchè Cagliari-Juve, tra mille polemiche, si disputa a Parma. Lo sfogo di Cellino è una motivazione in più per i sardi, evitare l’ira di Conte quella dei bianconeri. Il tecnico juventino non vuole cali di tensione, e schiera Caceres per Chiellini, e Quagliarella per Vucinic. Pulga rilancia Pinilla, lascia fuori Cossu, piazzando Thiago Ribeiro sulle tracce di Pirlo. La mossa, nel breve periodo, paga e i rossoblù riescono a soffocare la manovra della Juventus, costretta a farsi vedere dalle parti di Agazzi solo con qualche calcio piazzato.
CAGLIARI AVANTI – Il Cagliari viaggia su marce più alte, Conte prova a richiamare i suoi, che non si svegliano e soffrono le ripartenze. Sau è un peperino niente male, e con una percussione sulla sinistra cerca e trova un rigore, grazie all’ingenuo intervento di Vidal. Dopo qualche secondo Damato assegna la massima punizione su segnalazione di Orsato. Dal dischetto va lo squalo Mauricio Pinilla, che spara forte all’incrocio; Buffon intuisce ma non può evitare l’1-0; il secondo gol in campionato per il cileno, a segno entrambe le volte su rigore. Inevitabile la reazione d’orgolgio dei bianconeri, che si limita però a un otimo inserimento e cross di Lichtsteiner, su cui Agazzi è attento e plastico a bloccare. La partita non regala tanti spunti; i più attivi sono Sau da una parte e Giovinco dall’altra, anche se è Quagliarella a creare una buonissima occasione: il centravanti di Castellammare su lancio di Bonucci prova un sinistro di prima intenzione da 4.0 di coefficiente di difficoltà. Tentativo ambizioso, con palla a lato non di molto. Sempre il numero 27 chiede a gran voce un rigore per una trattenuta avventata di Astori, Damato soprassiede. Gli estremi per il calcio di rigore potevano anche esserci, ma la vera notizia della prima frazione è la mancanza completa di grinta da parte della capolista, che su questa qualità ha costruito e sta costruendo i propri successi.
REAZIONE JUVE – Dopo la sfuriata prevedibile di Conte, la Juventus torna alle origini, e va all’arrembaggio dell’area di Agazzi. La linea difensiva di Pulga tiene botta e regge con le unghie e con i denti; va fuori giri Murru, che ingenuo trattiene Vidal e rischia il secondo giallo; Damato lo grazia e Pulga, per non saper né leggere né scrivere, lo toglie per Perico. Il Cagliari sa soffrire, ma non lesina sortite offensive: al 69′ è ottima la giocata di Sau, che si gira in un fazzoletto e cerca l’incrocio, trovando però un Buffon attento. Intorno al 65′ il match s’infiamma, e molto per merito della direzione arbitrale. Prima succede il finimondo in area cagliaritana. Bonucci svetta su corner di Pirlo e stampa il pallone sulla traversa, sulla ribattuta Matri calcia a botta sicura di sinistro, Agazzi con un riflesso strepitoso evita il gol dell’ex e Asamoah la butta fuori da due passi. Netta però la spinta di Nainggolan. Orsato, accerchiato dagli juventini, se ne lava le mani, contrariamente a quanto fatto nel primo tempo sul fallo di Vidal. Con gli animi ancora accesi, Astori stende da dietro Giovinco e rimedia il meritato secondo giallo, con conseguente espulsione. Il Cagliari si chiude a riccio, rischiando di subire subito il pari, ma il destro di Padoin termina a lato di pochissimo. Pulga corre ai ripari, toglie Sau e inserisce il giovane Del Fabro. Cambio non propriamente azzeccato: il numero 34 del Cagliari pecca di inesperienza e trattiene Giovinco in area. Damato questa volta concede il rigore, che ha il sapore di compensazione per il grave errore precedente. Dal dischetto va Vidal, che sistema con poca cura la sfera. La conseguenza è un incredibile errore, con il cileno che spara in curva, fallendo il secondo rigore in campionato: uno a Parma, l’altro con il Parma. La Juve del secondo tempo, però è quella vera, non la controfigura del primo tempo. Gli attacchi a testa bassa, alla fine, portano al pareggio, grazie ai neoentrati. Vucinic si sistema il pallone e scarica il destro, Agazzi respinge ancora una volta, ma non può nulla sul tap in di Matri, che brucia Ariaudo e insacca il secondo gol in campionato, dopo quello realizzato contro la Roma. I tifosi sardi per protesta hanno acceso lumini a Is Arenas; quelli avanzati dovrebbero accenderli a Sant’Agazzi, che sventa in maniera miracolosa, con l’aiuto del palo, un colpo di testa di Asamoah a botta sicura. Sembra fatta per i rossoblù, che crollano nel recupero. Agazzi non può nulla sul diagonale di Matri al 2′ di recupero, imbeccato da un rimpallo su una palla spazzata male da Nenè. La doppietta dell’ex è solo il preludio all’1-3 di Vucinic, che scippa il gol a Giovinco toccando sulla linea di porta e mettendo a referto il 4° gol in campionato. Quinta sconfitta consecutiva per il Cagliari, mentre la Juve vince nonostante il primo tempo regalato, la sua 4.a partita di fila, gelando le speranze delle inseguitrici.
CAGLIARI-JUVENTUS 1-3
MARCATORI: 15′ rig. Pinilla (C), 30′, 47′ st Matri, 50′ st Vucinic (J)
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Murru (8′ st Perico); Dessena, Nainggolan, Ekdal; Thiago Ribeiro; Sau (22′ st Del Fabro), Pinilla (31′ st Nené). A disp.: Avramov, Rossettini, Avelar, Casarini,Ceppelini, Cossu. All.: Pulga.
Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres (17′ st Padoin), Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (27′ st Vucinic), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella (15′ st Matri), Giovinco; A disp.: Storari, Rubinho, Marrone, Isla, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. All.: Conte.
Arbitro: sig. Damato di Barletta.
NOTE – Ammoniti: Ariaudo, Murru, Astori, Dessena, Pisano (C); Vidal, Lichtsteiner (J). Espulsi: 19′ st Astori, 19′ st Pulga (C).