“Con Cellino nulla è impossibile. La panchina del Cagliari è una meta alla quale qualsiasi ex calciatore rossoblu può ambire: io non faccio eccezione”. Così Tiziano De Patre, allenatore del Chieti ed ex centrocampista della squadra sarda, risponde a una domanda in merito alle sue ambizioni. Il 44enne è protagonista di un ottimo campionato nel Girone B di Seconda Divisione: quinto posto in classifica e un gioco tra i più belli della categoria per i suoi ragazzi. Chissà che il sogno non possa realizzarsi prima di quando immagini…
Mister, domani si chiude la prima parte di stagione: è tempo di un bilancio…
Il bilancio è molto buono finora. Abbiamo totalizzato 26 punti e siamo in piena corsa per i playoff con una formazione giovane. Non dobbiamo sederci sugli allori ma continuare ad esprimerci con questa voglia.
Lei ha frequentato il Girone B anche nella passata stagione, con il Giulianova. Quali le differenze del campionato in corso?
Innanzitutto c’è un equilibrio assoluto: le squadre schiacciasassi erano tre l’anno scorso; adesso penso che solo la Salernitana possa recitare tale ruolo. Non esistono mai partite semplici e la classifica non conta al momento di scendere in campo.
Domani, non a caso, giocherete su un campo molto ostico…
Sì, decisamente. L’Arzanese è la classica squadra di categoria: in casa la mette sul ritmo e sull’aggressività, sospinta da un pubblico caldissimo. Ci sarà da sudare, come sempre del resto.
De Sousa, classe 85, è capocannoniere del girone con 11 reti…
Claudio ha poco da spartire con la Seconda Divisione. Mi auguro continui a segnare con questa continuità e l’anno venturo potrà spiccare il volo. Non è più giovanissimo, ma comincia ad entrare nella fase di maturità che contraddistingue ogni attaccante.
Se lo aspettava che Diego Lopez, suo compagno a Cagliari, potesse diventare così presto un allenatore di Serie A?
Non è una sorpresa perché con Cellino tutto è possibile. A lui piace affidarsi ai suoi ex calciatori: Diego è un ragazzo intelligente e preparato, ama la Sardegna ed è contraccambiato dalla gente. Farà bene.
Viste le inclinazioni di Cellino nella scelta dei tecnici, un pensiero alla panchina del Cagliari può farlo anche lei…
Ma certo. Non mi nascondo: qualsiasi allenatore ambisce al massimo, altrimenti farebbe un altro mestieri. Il mio obiettivo è quello di fare bene ogni stagione, per conquistare traguardi sempre più alti. La panchina del Cagliari è un gran bel sogno.