Non parlate più di Stefano Pioli a Walter Mazzarri. L’allenatore del Bologna si conferma la bestia nera del suo collega, espugnando per la seconda volta in tre giorni il San Paolo e aprendo ufficialmente la crisi azzurra. Un periodo così, in casa Napoli, non si viveva da almeno tre anni. Tante note positive tra gli ospiti; su tutti Kone, un incubo per i tifosi della Curva B.
Le pagelle di Napoli-Bologna:
NAPOLI
DE SANCTIS 5,5 – Terrà pure in piedi i suoi con due interventi importantissimi su Pasquato e Veratti, ma in entrambe le reti rossoblu poteva far meglio.
CAMPAGNARO 5,5 – Una partita tra luci e ombre, con le seconde in netto vantaggio. In ogni caso è il meno peggio della difesa, il ché è un tutto dire.
FERNANDEZ 4,5 – Guardandolo giocare, pur con tutta la bontà del mondo, non si può fare a meno di domandarsi di che livello siano i difensori argentini se lui è il titolare dell’Albiceleste. Non ne azzecca una, né di piede e né di testa. Semplicemente disastroso.
BRITOS 5 – Lento, ruvido e fortemente antiestetico. Chi si aspettava un pitbull per gli attaccanti avversari, si ritrova un agnellino con il quale Pasquato e Paponi si divertono.
MESTO 5 – Spinge poco e male. Scompare e riappare solo a tratti: cross e tiri sono imbarazzanti.
INLER 6 – Sfiora diverse volte il gol con tiri da fuori e, nella pochezza generale, è tra i pochi a battersi.
DONADEL 5 – Soffre da morire il San Paolo, che ormai lo ha preso di mira e non gli perdona più nulla. E’timoroso fino all’inverosimile: l’ombra del mediano visto con la Fiorentina.
DOSSENA 5,5 – Un primo di tempo di sostanza e spinta sull’out mancino e una ripresa condita da mille sofferenze. Ci vuole ben altro per riconquistare una maglia da titolare.
EL KADDOURI 5 – Parte benino ma poi si spegne inesorabilmente, fino allo scialbo quarto d’ora che Mazzarri gli riserva nella ripresa. Per un giovane non è il massimo incidere quando la squadra non gira, però il belga-marocchino ha una cattiveria agonistica pari a quella di un Chiwawa.
PANDEV 5 – Che fine ha fatto? Ad agosto sembrava pronto a spaccare il mondo, proponendosi come l’uomo in più del Napoli e facendo dimenticare Lavezzi alla gente. Invece è il Pandev dell’ultima stagione interista: un giocatore abulico che si risveglia solo in rari frangenti.
CAVANI 6,5 – Se non ci fosse lui, in questo momento, cosa ne sarebbe del Napoli? E’in una forma straordinaria: corre, gioca sempre e segna in tutti i modi. Se fosse assistito degnamente, chissà cosa combinerebbe…
HAMSIK 6 – Con lui in campo, al posto di El Kaddouri, la differenza è abissale. Mazzarri lo costringe però a continue emigrazioni tattiche e lo slovacco non incide come potrebbe.
ZUNIGA S.V.
INSIGNE S.V.
MAZZARRI 5 – La squadra non va: oggi come oggi possiede poche soluzioni a sua disposizione, ma di certo ci sta mettendo del suo. Confusionario, polemico fino all’ultimo stadio e di idee troppe ristrette su alcuni calciatori. A gennaio dovranno regalargli un paio di marcatori centrali, altrimenti saranno dolori…
BOLOGNA
STOJANOVIC 6,5 – Alcune indecisioni ma anche tante parate convincenti. Un ottimo esordio per il giovane portiere voluto in Emilia da Salvatore Bagni.
RADAKOVIC 6,5 – Prima centrale di destra in una difesa a 3 e poi mediano che marca a uomo Hamsik. Assolve ad entrambi i compiti con diligenza e foga agonistica.
SORENSEN 6,5 – Nel cuore della retroguardia funziona alla grande; soffre un po’ di più quando Pioli lo defila, ma nel complesso conferma di attraversare una fase di grande crescita.
CARVALHO 6 – Meno appariscente rispetto ai compagni ma altrettanto efficace. Limita bene un Pandev che, a dire il vero, a limitarsi ci pensa già da solo.
GARICS 6 – Timido nella prima frazione di gioco, acquista fiducia e spinta nella ripresa. Alla lunga vince il confronto con Dossena.
RIVEROLA 6 – Sessantacinque minuti di buona intensità per il prodotto del vivaio del Barcellona. La tecnica c’è, ma preferisce largamente la sciabola.
GUARENTE 6,5 – Un altro calciatore rispetto ai primi mesi di questa stagione. Sta ritornando il Guarente ammirato con la maglia dell’Atalanta: ottimo in interdizione e preciso quanto basta nelle verticalizzazioni.
ABERO 6 – Mette su un mattone importante. Non giocava da parecchio, però non demerita. Novanta minuti senza infamia né lode.
KONE 7,5 – Il San Paolo è casa sua evidentemente. Fa ammonire mezza squadra avversaria e sigla la rete che porta il Bologna ai quarti di finale. Collante tra attacco e centrocampo, se continua a segnare con questa continuità è da grande club.
PASQUATO 7 – Un gol, parecchi dribbling riusciti e tanto movimento. Con la spaurita difesa napoletana, il furetto di scuola Juve può esprimere sprazzi del suo buon talento. Merita uno spazio diverso in questo Bologna.
PAPONI 6 – Gara di sacrificio, impreziosita comunque da alcune giocate interessanti. Fisicamente non è al massimo: paga la lunga inattività ed esce in anticipo.
PORTANOVA 6,5 – Si piazza nel cuore della difesa e funge da allenatore in campo. Ha fame di calcio dopo quattro mesi di digiuno: “acquisto” fondamentale per i rossoblu.
VERATTI 6,5 – Capitano della Primavera felsinea, entra in campo con una personalità da calciatore navigato. Salta l’uomo agevolmente e con un colpo di testa costringe De Sanctis al miracolo. Promosso.
PIOLI 7 – Ha il Bologna in mano: può girare e rivoltare la squadra come un calzino, ma l’abnegazione tattica e l’organizzazione dei suoi non cambia. In tre giorni ammutolisce per due volte il collega Mazzarri e scaccia definitivamente via le ombre di inizio campionato.