“Occhio a come parli, ragazzo. Tutto potrebbe rivoltarsi contro di te”. Quante volte, dalla bocca di un parente o di una persona più grande, abbiamo ricevuto questa raccomandazione? Tante. Sebbene la schiettezza sia un’indole comunque rispettabile, forse in certi casi si farebbe meglio a valorizzare alcuni suggerimenti. Chissà se la pensa così anche Walter Mazzarri, uscito doppiamente sconfitto da un Napoli-Bologna disegnato dagli dei del pallone.
Il tecnico livornese, in realtà, il primo scivolone lo aveva commesso già alla vigilia della sfida contro i felsinei; in conferenza stampa, con il viso emanante rabbia repressa, prometteva una illogica rivincita. “Non ho dimenticato che il Bologna, nella passata stagione, ci negò l’ingresso in Champions nonostante non avesse più nulla da chiedere al campionato”: così il padrone di Castelvolturno provava a caricare i suoi. Ma come, si saranno chiesti in molti, appena reduci dalla scandalo delle scommesse abbiamo invocato per l’ennesima volta un calcio più pulito, leale fino alla fine, e poi disprezziamo un avversario che si è semplicemente comportato come l’etica invisibile dello sport richiederebbe?
E’arrivato il momento di mettere alla gogna chi esprime simili contraddizioni! I protagonisti più celebri del calcio, anche inconsciamente, influenzano il nostro modo di pensare e vedere una partita. Solo in Italia ci insospettiamo per un pareggio alla decima giornata di campionato: alcune dichiarazioni non fanno altro che avallare questi dubbi. Bisogna prendere una decisione: vogliamo un calcio pulito oppure no? Le vie di mezzo non sono ammissibili. Nel caso prevalga la seconda opzione, lasciamo che sia il Mazzarri di turno a godersi il tutto. Non sono tifoso né del Napoli né del Bologna ma, devo ammetterlo, ieri sera quel gol di Portanova mi ha fatto tanto piacere.