Dimenticare Parma, dimenticare il resto. Il Cagliari, con ancora in corpo i postumi della batosta del Tardini, ha ripreso questa mattina il lavoro settimanale al centro sportivo di Assemini. Seduta defaticante per chi in Emilia-Romagna è sceso in campo, mentre agli altri effettivi è toccata una fatica maggiore.
Diventa difficile, settimana dopo settimana, trovare lati positivi nell’attuale momento di forma rossoblù. Il cambio di guida tecnica, con l’esonero di un Massimo Ficcadenti mai a suo agio con rosa, moduli e ambiente, aveva inizialmente portato – grazie alla scossa data dal duo Pulga-Lopez – una serie di risultati positivi, in particolare grazie ai miglioramenti nella fase difensiva. Col passare delle giornate, tuttavia, le prestazioni sono calate e una palese difficoltà in zona gol è andata accompagnandosi a un pacchetto arretrato imbarazzato e imbarazzante, come testimoniano le troppe reti incassate.
E allora davvero, ai rossoblù servirà un attimo blindarsi dal resto del mondo, fare del centro di Assemini un fortino con cui pensare solo al pallone e non a tutto ciò che si dice in giro, guardando la classifica solo alla fine del prossimo impegno.
La questione stadio e la classifica. Ma anche il momento così così dei veterani: da Cossu a Conti, passando per Nainggolan, Astori, Agazzi, Pisano e Nenè. Quattro sconfitte di fila, con 27 gol subiti (come Roma e Chievo, hanno fatto peggio dei rossoblù solo Genoa, 29, e Pescara, 34), una difesa in affanno, che fatica! (La Nuova Sardegna, Lunedì 17 Dicembre)