Home » The show must go on

Un altro sabato di calcio per noi, amanti del pallone e dello spettacolo, che ci prepariamo a vivere con il solito entusiasmo e la solita attesa. Un altro sabato, e un’altra domenica, in cui la nostra priorità sarà quella di accusare l’allenatore di turno per una tattica troppo attendista, o l’attaccante di tale squadra di essere un brocco, e di dover ricorrere sul mercato il prima possibile per ovviare alle carenze che quel ronzino palesa partita dopo partita.

Sarà, dunque, un sabato con due anticipi di campionato in programma e un turno di cadetteria che, come al solito, regaleranno le loro emozioni. Si esulterà, ci si arrabbierà, e per novanta minuti i problemi, puff, spariranno. Problemi quotidianamente vicini, alle volte piuttosto lontani. Lontani come i drammi vissuti dai bimbi del Connecticut, che non stiamo qui a spiegare, ma che è giusto ricordare, anche su un sito che tratta principalmente di pallone. Drammi seri, atroci, irreali, ma che letti sulle pagine di un giornale sembrano così distanti da non meritare più di un forte dispiacere. Si legge l’articolo, si twitta una frase di circostanza, si condivide una foto su Facebook, poi via, tutti immersi nella vita di tutti i giorni. Il che non è neanche sbagliato, perché – e qui mi scusi Pietro Luigi Borgia, italianista come tutti noi, ma lui… sì, forse lui un po’ di più – The Show Must Go On. La Terra gira, il Mondo gira. Gira anche il Mondo del Pallone, ed è giusto, dunque, che ci sia dolore, ma che ognuno resti comunque concentrato sulla vita quotidiana, le sue passioni, le sue avventure.

Il Mondo del Pallone guarda, si addolora e va avanti, dunque, e come potrebbe fare diversamente un sito che si chiama proprio così, MondoPallone? Con tutta l’angoscia del caso, con una profonda tristezza perché il mondo è più leggero di ventisei anime, vi diciamo che no, noi non siamo qui a fare retorica. Siamo qui per dire che la tragedia della Sandy Hook Elementary School ci ha turbati, e anche parecchio. Siamo qui per dire che, se potessimo, voleremmo lì anche virtualmente, per porre un fiore bianco sui cancelli di quella scuola avvolta dal bosco. Non possiamo, e allora leggiamo, ci indigniamo, condividiamo un’angoscia, poi di nuovo al lavoro. Tutti insieme, da meravigliosa e compatta redazione quale siamo. C’è un fine settimana di calcio – e non solo – da raccontare.