Finale Copa Sudamericana: la Conmebol prosegue le indagini

Continuano le polemiche dopo la finale di ritorno di Copa Sudamericana che ha visto il San Paolo aggiudicarsi il trofeo a causa della rinuncia del Tigre a scendere in campo nella ripresa. Gli argentini raccontano di essere stati aggrediti violentemente negli spogliatoi dagli addetti alla sicurezza dello stadio “Morumbi”.

La  Conmebol e le autorità di San Paolo stanno cercando di far luce sull’intera vicenda che al momento vede la squadra paulista vincitrice “incontestabile” della Copa Sudamericana in quanto l’arbitro cileno Enrique Osses ha seguito la regolare procedura dopo il rifiuto del Tigre a proseguire l’incontro.

Il portavoce della Conmebol Nestor Benitez ha assicurato massimo rigore nelle indagini: “La Conmebol condurrà un’indagine minuziosa per applicare poi le dovute sanzioni. In venticinque anni di presidenza Leoz è la prima volta che accadono atti gravi di questo tipo che macchiano la buona immagine del calcio sudamericano”.

La FIFA, attraverso il suo portavoce, ha preferito non commentare la vicenda manifestando piena fiducia nel sistema di sicurezza che il Brasile adotterà già a partire dalla Confederations Cup di giugno: “La Fifa non può commentare questi incidenti, in quanto non eravamo coinvolti in alcun aspetto organizzativo della partita. La Fifa ha piena fiducia nei programmi di sicurezza elaborati per le competizioni in programma. Il concetto di sicurezza è stato sviluppato dal comitato di organizzazione in Brasile in stretta collaborazione con le autorità locali e gli esperti della Fifa. La Confederations Cup sarà la prima competizione in Brasile a impiegare in prevalenza steward privati per l’assistenza e la sicurezza degli spettatori. Più di 30.000 agenti di sicurezza verranno specificamente allenati e certificati per lavorare durante la Confederations Cup e la Coppa del Mondo”.