Sebastian Giovinco continua a far discutere nonostante i numeri, almeno ultimamente, siano dalla sua parte. Abbiamo chiesto un parere a Luigi Cagni, che allenò la Formica Atomica ad Empoli nella stagione 2007/2008. Il tecnico bresciano si è soffermato anche su altri argomenti.
Mister, i numeri dicono che Giovinco sta facendo bene. Perché intorno al ragazzo aleggia ancora questo grande scetticismo?
Sinceramente non mi pongo il problema e credo che anche Sebastian dovrebbe fare la stessa cosa: Mi spiego: i media hanno sempre da ridire su tutto, montano i casi a loro piacimento e li portano avanti solo per attirare la gente. Il ragazzo deve proseguire nel suo percorso di crescita, senza lasciarsi condizionare da certi giudizi. Sta facendo bene, ma può ancora migliorare.
E’un campionato molto equilibrato e, soprattutto, ricco di giovani talentuosi. Viva la crisi?
Finora verrebbe da rispondere in maniera affermativa. Mi auguro che si continui a dare fiducia ai giovani: se un calciatore è bravo deve giocare a prescindere dall’età. Sull’equilibrio, però, voglio essere più cauto. Quando i punti cominceranno a pesare, temo che molte squadre possano fare un passo indietro.
Chi resterà a galla allora?
Ovviamente la Juventus, che è avanti anni luce rispetto alle altre. Penso possano contrastarla solo Inter e Napoli, vista l’esperienza dei loro uomini.
Parlavamo dei giovani: chi l’ha impressionata maggiormente?
Senza dubbio Florenzi. Ha avuto un impatto notevole in una grande squadra come la Roma.
Si ha la sensazione che la Coppa Italia venga affrontata con uno spirito diverso rispetto al passato…
In parte sì. E’ anche vero, però, che oggi molte compagini possono contare su rose ampie e quindi l’alternanza tra i calciatori provoca meno scompensi. Un allenatore può tranquillamente concedere spazio a chi gioca di meno nelle gare di Coppa Italia.
Ieri abbiamo assistito a Milan-Reggina. Se una simile sfida si fosse giocata sul campo dei calabresi, non ne avrebbero guadagnato la cornice di pubblico e l’equilibrio?
Il ragionamento ha una logica, ma bisogna valutare diversi fattori. I grandi club scendono in campo ogni tre giorni, perciò preferiscono affrontare tra le mura amiche queste partite. Forse è giusto così.
I rossoneri saranno competitivi per il terzo posto oppure il ritardo accumulato peserà sulle loro sorti?
Personalmente sto avendo l’impressione di una squadra ancora poco continua. Parlo soprattutto a livello di prestazioni, perché i risultati di un mese non devono ingannare. Credo sarà difficile vedere un Milan terzo in classifica a fine campionato.
Allenatori e mode: perché la difesa a 3 è così in voga?
Siamo poco furbi e subito giudichiamo rivoluzionari o innovativi gli schemi proposti da alcuni tecnici. Paradossalmente sono convinto che la continua ricerca di una retroguardia composta da tre uomini dipenda dalla mancanza di qualità. Se ti schieri con un 3-5-2, diventa molto più semplice contenere l’avversario in fase difensiva; le vere innovazioni, e quindi i veri rischi, si corrono con un 3-4-3.