Quarantacinque minuti di discreta intensità sono sufficienti al Milan per battere una Reggina presentatasi a San Siro con le seconde linee. Il migliore in campo è Davide Facchin, portiere amaranto che nega diverse volte il gol ai rossoneri.
Le pagelle di Milan-Reggina:
MILAN
ABBIATI 6 – Serata di relax assoluto. Serviranno test più probanti per riconquistare il posto che adesso, forse, appartiene ad Amelia.
ABATE 6,5 – Su e giù sulla fascia. Affronta Milan-Reggina senza snaturare le proprie caratteristiche e la propria intensità di gioco.
ZAPATA 6 – Denota qualche preoccupante incertezza in avvio, poi si riprende. Anche se, a onor di cronaca, non è quasi mai sollecitato.
YEPES 6,5 – Vola in cielo e sblocca una partita che stava cominciando a diventare insidiosa. In fase difensiva, però, un paio di sbavature senza conseguenze le commette anche lui.
ANTONINI 6 – Molto propositivo: nel primo tempo è tra i più pimpanti della formazione di Allegri. Purtroppo i piedi sono quelli che sono.
FLAMINI 6 – Solità generosita. Tiene la posizione, senza strafare. Partita normalissima.
STRASSER 6 – Rientrava dopo quasi un anno di inattività. Ovviamente il lungo stop lo frena in alcuni interventi, anche se cresce molto nella ripresa.
EMANUELSON 6,5 – Quarantacinque minuti da dimenticare, poi spostato sulla destra dà il meglio di sé. Due assist e giocate di qualità.
BOJAN 6 – Viaggia a intermittenza. Parte bene, si spegne e magicamente riappare per servire un comodo pallone a Pazzini. Leggermente defilato sulla sinistra funziona meglio.
PAZZINI 6,5 – I movimenti sono sempre quelli corretti. La sfortuna e Facchin gli negano la gioia di un gol che arriva solo nel finale. Bene così.
ROBINHO 5 – La sua svogliatezza è irritante. Che sia una finale di Champions o un ottavo di Coppa Italia, un minimo di impegno va sempre dimostrato.
NIANG 6,5 – Ha voglia di farsi notare e ci riesce. Sulla destra si adopera anche in fase di contenimento e non manca il bersaglio quando Emanuelson lo imbecca alla perfezione.
MUNTARI S.V.
ACERBI S.V.
ALLEGRI 6 – Turno superato, come ci si aspettava, senza eccesivi sforzi nonostante un primo tempo chiuso a reti bianche. Può sorridere per i rientri di Muntari e Strasser e per la buona prova del giovane Niang.
REGGINA
FACCHIN 7 – Becca tre reti ma ne evita almeno quattro con interventi importantissimi. In campionato è il secondo di Baiocco: ha lanciato un bel segnale a Dionigi.
FREDDI 6 – A volte sbaglia il tempo nelle uscite dalla linea difensiva, però sbroglia diverse situazioni delicate.
ELY 5,5 – Classe 93, di proprietà del Milan, per il brasiliano era una serata da vivere al massimo. Per sua sfortuna si trova contro un Pazzini combattivo e sempre sul pezzo.
BERGAMELLI 5,5 – Partita onesta, macchiata dall’errore di posizione sul gol di Niang.
D’ALESSANDRO 5,5 – In fase di contenimento non soffre più di tanto. Timido, non spinge quasi mai.
BOMBAGI 6 – Tra i più positivi della truppa amaranto. E’l’unico a mettere un po’ di qualità nelle giocate, fin quando Dionigi non lo avanza accanto a Fischnaller.
RIZZO 6 – Ordinato in fase di possesso, offre una copertura adeguata alla retroguardia calabrese. Giovane dalle buone prospettive.
CASTIGLIA 5 – Fatica sia in interdizione che nel palleggio. Perde una miriade di palloni.
RIZZATO 6 – Capitano della Reggina, tra i pochi titolari a non mancare l’appuntamento. Nonostante la fascia destra sia quella più utilizzata dal Milan, il mestiere gli permette di restare sempre a galla.
CAMPAGNACCI 6 – Corre tantissimo: quando la palla è tra i piedi degli avversari è il primo ad iniziare il pressing. Qualche buona giocata in fase attiva, ma ovviamente il lavoro sporco non gli consente di arrivare lucido nei sedici metri.
FISCHNALLER 6 – Spesso si ritrova da solo contro l’intera difesa milanista. Ciò nonostante mostra sprazzi di un talento da coltivare. Bravo ad attaccare la profondità.
BARILLA’ 5,5 – Entra nel momento peggiore e non riesce ad incidere con la sua freschezza.
HETEMAJ S.V.
DI BARI S.V.
DIONIGI 5,5 – Se la gioca con le riserve, privilegiando il campionato, e fa comunque una bella figura. Però, con il risultato ancora parzialmente in bilico, decide di togliere entrambe le punte. Per carità, l’obiettivo primario non era il passaggio del turno, ma nella vita un pizzico di sana sfrontatezza non è che sia poi così nocivo…