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Tecnologia nel calcio, non c’è speranza. Nicchi: “Gli arbitri di area hanno risolto i problemi”

“La tecnologia totale nel calcio non arriverà mai con il modo di ragionare che c’è a livello internazionale. Se poi si vuole insistere sul “gol non gol”, si faccia pure, ma siate sicuri che questo non risolverebbe i problemi. All’arbitro di area, invece, da quando c’é, non è mai sfuggito un gol non gol”. Così il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, a Sky TG 24. Dunque, nulla da fare: “dall’alto” proprio non si vuole procedere con la tecnologia, per migliorare un calcio che ha, sì, i giudici di area, ma anche moltissimi problemi dal punto di vista della correttezza nelle decisioni arbitrali.

“Con l’avvento degli arbitri di area – ha aggiunto Nicchi – il problema è stato risolto al 90%, si può arrivare al 98%”. Dichiarazioni che lasciano sorpresi: è vero, di gol-non gol non ce ne sono stati, ma in area, tra rigori regalati e reti regolari non sanzionate è stato il festival della decisione sbagliata. “E’ questo l’arbitraggio del futuro – ha proseguito il presidente dell’AIA – che fa anche da deterrente: prima c’era un calcio più statico e lento, oggi più veloce e con maggiore contatto fisico. Il nostro calcio sta diventando violento, tra A e B si passa da 100 a 200 ammoniti e da tre a dieci espulsi ogni domenica. E’ possibile che le società – che pagano i giocatori e gli allenatori e che per colpa delle sanzioni ne debbono fare a meno per uno, due o tre giornate – non dicano niente? Oggi tutto è permesso ed è preoccupante. Quando ero ragazzo mi ricordo che i dirigenti dicevano ai giocatori state attenti a non farvi ammonire” ha concluso Nicchi.