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Esclusiva Mp – Sudtirol, Vecchi: “Dopo Lecce non ha più senso parlare di salvezza”

Al bando scaramanzia e nascondigli dialettici: il Sudtirol di Stefano Vecchi sogna alla luce del sole. Dopo l’exploit di Lecce, che è costato a Lerda la prima sconfitta tra le mura amiche, il tecnico bergamasco alza l’asticella degli obiettivi. La salvezza, traguardo fissato in estate, è troppo vicina per non lasciar spazio ad altre ambizioni. Terzi in classifica a meno quattro proprio dai salentini: i biancorossi hanno tutto il diritto di pensare in grande.

Mister, cosa ha significato il trionfo del Via del Mare?

Oltre a essere importante per la classifica, la vittoria di Lecce ha aumentato la nostra autostima. Siamo ancora più consapevoli di potercela giocare alla pari con tutti. La squadra di Lerda, in casa, aveva ottenuto solo successi: i miei ragazzi hanno infranto questo invidiabile ruolino di marcia.

Nel dopopartita ha affermato che adesso non potete più nascondervi…

Il senso delle mie parole è chiaro: siamo partiti con la salvezza come principale obiettivo, ma parlarne adesso non ha più senso. Sarebbe una presa in giro dire che giochiamo per mantenere la categoria. Certamente quello resta il primo traguardo, però quando ti ritrovi in terza posizione a metà campionato…

Cinque vittorie e un pareggio nelle sei gare casalinghe: numeri che, spesso, fanno la differenza…

E’vero. Finora stiamo andando alla grande in casa e speriamo di continuare così. Ma ci tengo a precisare che anche lontano dal Druso i ragazzi non hanno mai sfigurato.

Trovate la via del gol con molti calciatori…

Sopperiamo così alla carenza generale dei bomber. In tutto il campionato, Lecce a parte, nessuno possiede più attaccanti da 15-20 reti a stagione. La nostra manovra offensiva prevede il coinvolgimento collettivo della squadra. I centravanti, comunque, stanno lavorando bene e non meritano pressioni.

Parla di pressioni: Bolzano in questo caso, e l’esempio di Stroppa è lampante, è la classica piazza ideale per un giovane allenatore?

Per ora non posso che avallare in pieno le sue parole. Sto avendo tutto l’occorrente per lavorare bene e nella massima serenità. Sinceramente devo anche ammettere che per il momento non abbiamo incontrato difficoltà e quindi non so come reagirebbe la piazza se i risultati dovessero mancare. Spero di non arrivare mai a verificarlo (ride n.d.r).

Dopo Lecce e Carpi, ed escludendo il Sudtirol, quali sono le formazioni più attrezzate per la lotta al vertice.

Trapani e Cremonese. Non ho dubbi.

Nella lista dei convocati di Bertotto non figurano calciatori del Sudtirol. Ci siete rimasti male?

Finora è stato convocato solo il nostro terzo portiere. Sinceramente vi sono diversi vincoli che decidono le convocazioni e io non li conosco tutti. In ogni caso, i giovani a mia disposizione stanno facendo bene e sarebbe bello se qualche volta venissero gratificati.

Lei è reduce da un’esperienza “particolare” sulla panchina della Spal: un allenatore quanto ne esce fortificato da simili avventure?

L’anno scorso ho vissuto una situazione più unica che rara. Fino a marzo non abbiamo visto un soldo e, nonostante tutte le avversità, pur partendo con otto punti di penalizzazione c’è stato il rischio di salvarsi senza passare dai playout. Sarebbe stato un miracolo. Io ne sono uscito fortificato perché ho svolto bene il mio lavoro in un contesto difficilissimo.