Grecia: rispunta la pista araba per il Panathinaikos?

Il principe Faisal Bin Abdulaziz Bin Nasser Al Saud si trova ad Atene. Dopo aver assistito al derby, è stato invitato a tenere una conferenza stampa mercoledì 12 alle 13:00 (ora locale), nella quale i tifosi e la stampa verrano a conoscenza delle modalità di intervento da parte dell’azionista mediorientale. Sempre se ci sarà un intervento.

Nessuno sa ancora nulla riguardo le intenzioni del principe: domani il Consiglio di Ammizistrazione sarà in riunione con il diretto interessato per discutere tempi e modi. C’è la possibilità che ci si trovi davanti alla volontà di acquisire la maggioranza del pacchetto azionario, come a quella di una semplice collaborazione. Il capitale proverrebbe da una grande banca europea e sarebbe in quantità necessaria da soddisfare le speranze e i progetti del Panathinaikos.

 

DUBBI E CRITICHE. Perché non è comparso prima? Può risultare una soluzione affidabile? Queste sono le domande che si pongono tifosi e amministratori (che sempre tifosi sono, come sappiamo). Vlassis Tsakas, portavoce del nobile arabo, ha parole al veleno per l’Alleanza Panathinaikos, che aveva già definito “troppo piccola per una squadra troppo grande”, quando, in luglio, Giannis Alafouzos prese le redini del club.

Tsakas ha detto: “Il principe ha fatto tutto con molta attenzione e ha messo a punto il suo intervento dopo la gara con il Tottenham: insomma, il Panathinaikos è in una situazione tragica, credo che una nuova offerta sia da accogliere con favore! Le nostre carte erano già in regola in estate ed erano state approvate, poi non se n’è fatto niente. Alafouzos non ha salvato il Panathinaikos: non era vero che non c’era un’alternativa. Se fossimo intervenuti noi, il PAO sarebbe in vetta alla classifica, sono stati fatti troppi errori”.

Insomma, c’è molta carne al fuoco e le parole volano. Staremo a vedere.

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Francesco Piacentini