Sansovini trascina lo Spezia. 3-2 al Bari

Nel segno di Sansovini. Lo Spezia vince una partita emozionante e bellissima grazie ai gol del capocannoniere della serie cadetta. Il Limbo non è un luogo piacevole. Certamente sempre meglio dell’Inferno, ma per due squadre che ambiscono al Paradiso, il ragionamento non vale. Serena conferma in blocco la formazione di Empoli; anche Torrente cambia poco, inserendo Ceppitelli per Borghese. Anche guardando la classifica, si capisce che le squadre si equivalgono. A fare la differenza è il singolo, che nello Spezia risponde al nome di Antonio Di Gennaro. Il fantasista ex Milan prova a far male con il suo sinistro, senza troppa fortuna. Su una sua punizione deviata, Lamanna può solo pregare che il pallone esca. E così succede. La pressione dei liguri sale in maniera esponenziale e le manovre del tridente di Serena sono una goduria per gli occhi: geniale la palla di Sansovini per Antenucci, ma l’ex Torino conclude a lato di poco con il sinistro. Il Bari è in evidente affanno, e va sotto al 40’: Bovo pennella una palla perfetta sulla testa di Di Gennaro, che la indirizza all’angolino freddando Lamanna. Quinto gol per il numero 10, primo su azione, e non certo con il suo migliore pezzo di repertorio.

Nela ripresa, quando lo Spezia sembra riuscire a rallentare il ritmo, all’improvviso, la partita s’infiamma. E’ il 55’ quando Galano chiama Iacobucci alla grande parata; l’estremo difensore spezzino è aiutato nell’occasione dal palo. Con bomber Sansovini in agguato, sbagliare queste occasioni è deleterio. Solo 1 minuto dopo, infatti, l’ex Pescara trova il suo 13° centro stagionale con una precisa punizione che non lascia scampo a Lamanna. Il Bari si rifà con gli interessi due minuti più in là, riaprendo un match che sembrava chiuso, grazie a Ceppitelli, abile a girare in rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ma Sansovini non ci sta, e decide di rubare la scena a tutti gli altri 21 in campo, Di Gennaro compreso. Il capitano dei liguri prima sfiora il gol d’autore con un coraggioso pallonetto dal limite dell’area, poi timbra ancora, questa volta di testa su cross preciso di Sammarco. Campionato eccezionale per l’attaccante romano, a quota 14 reti dopo sole 18 partite. Un grandissimo bottino, considerati i 16 centri in 41 gare l’anno scorso a Pescara. Il capocannoniere del torneo non può godersi tranquillamente la standing ovation all’81’, perché poco prima Caputo, un altro che il gol ce l’ha nel sangue, aveva battuto Iacobucci per il gol del 3-2, grazie all’ottima applicazione della regola del vantaggio da parte dell’arbitro Gavillucci. Ma parlavamo di protagonisti: non sempre sono quelli che segnano, a volte hanno i guanti e usano le mani. E’ Iacobucci a non vanificare gli sforzi dei suoi con una parata d’istinto sulla deviazione ravvicinata di Borghese, appena entrato. Il finale è incandescente, ma si conferma il 3-2, che permette ai liguri di tornare a vincere dopo più di un mese di astinenza.