Si complica la rincorsa scudetto del Napoli e si complica non sul campo, come sarebbe logico, ma in tribunale. Lunedì riprende il processo di scommessopoli e la partenza sarà traumatica per il club partenopeo. L’ex portiere di riserva Matteo Gianello, coinvolto nella questione, ha deciso di patteggiare inguaiando con la sua scelta il Napoli. L’ammissione di colpa di Gianello avrà infatti come immediata conseguenza la penalizzazione del Napoli.
Anche se il club di de Laurentiis proverà in tutti i modi a dimostrare la propria estraneità ai fatti, in primo grado conterà la responsabilità oggettiva e questo porterà certamente a un -2 in classifica per gli azzurri. Qui, per la verità, le strade percorribili sono due (entrambe non esaltanti): se il Napoli sceglierà il patteggiamento, la penalizzazione sarà ridotta a un punto; in caso contrario il -2 è il minimo possibile ma potrebbe poi essere ridotto o annullato nei successivi gradi di giudizio, cosa già accaduta, ad esempio, a Conte, cui il Tnas ha ridotto la squalifica da dieci a sei mesi.
La sensazione è che il Napoli sceglierà questa seconda strada perché convinto di non avere alcuna responsabilità in quanto fatto da Gianello. Il problema più grande per i partenopei è rappresentato dalle tempistiche della giustizia sportiva. In due parole, dovesse alla fine averla vinta, quando potrà riavere i punti tolti in primo grado? E ancora: come giocare in campionato senza sapere quanti punti reali si hanno? La prima risposta è attesa per lunedì. Dopo, solo dopo, si capirà da cosa ripartire.
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