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La favola di Salim Cissé: da clandestino a protagonista in Europa League

Il calcio, sempre più tormentato da scandali di ogni genere, è capace ancora di regalare emozioni e storie incredibili. Ne esistono centinaia che meriterebbero di essere raccontate, ma tra le tante ho scelto quella di Salim Cissé. Sicuramente pochi sono a conoscenza delle vicende di questo diciannovenne guineano, arrivato giovanissimo in Italia come clandestino e ora diventato professionista nella Primeira Liga portoghese.

La storia di Cissé parte da lontano, più precisamente da Conakry, capitale della Guinea, dove il 24 febbraio 1992 nasce Salim. La situazione politica nel paese dell’Africa Occidentale precipita dopo il colpo di stato di Moussa Dadis Camara e così il giovane Salim intraprende uno dei tanti viaggi della speranza verso l’Europa sino ad arrivare a Roma. Nella capitale trova rifugio presso un centro d’accoglienza situato vicino il campo di una società di Prima Categoria, il Borgo Massimina. Il ragazzo segue spesso gli allenamenti della squadra laziale, sogna, come la maggior parte dei suoi coetanei,  di calcare il campo da calcio. Quando l’allenatore della formazione romana lo invita ad allenarsi con il gruppo, la vita di Cissé, improvvisamente, cambia.

Il giovane guineano impressiona tutti per fiuto del gol e doti atletiche. Fortuna vuole che il presidente del Borgo Massimina Francesco Anzalone sia anche dirigente dell’Atletico Arezzo, compagine militante in Serie D. Cissé è extracomunitario ma in virtù del suo stato di rifugiato politico può essere tesserato dal club aretino. Anzalone si prende cura di lui, gli insegna l’italiano risultando fondamentale per il suo ambientamento in Toscana. Salim lo ripaga a suon di gol e belle prestazioni che lo fanno diventare l’idolo dei tifosi locali. A fine stagione le marcature saranno ben 13 in 27 partite. Non finisce qui perché il guineano viene convocato nella Rappresentativa Serie D per il prestigioso Torneo di Viareggio. Mister Magrini crede molto nel ragazzo dopo averlo visto all’opera in un’amichevole e gli dà fiducia schierandolo titolare nelle tre partite del girone eliminatorio. Negli ottavi e nei quarti di finale viene impiegato a partita iniziata mettendo in mostra tutte le sue qualità che gli valgono l’interesse di molte società di categoria superiore.

Lo status di extracomunitario gli è d’intralcio per un contratto professionista in Italia così Cissé, dopo aver rescisso con l’Arezzo, vola in Portogallo e si accorda con l’Académica de Coimbra, fresca vincitrice della Coppa nazionale e pronta a cimentarsi in Europa League. Salim ha realizzato il suo sogno di diventare calciatore professionista. L’esordio in maglia nera è contro una delle migliori compagini europee, il Porto, nella Supercoppa di Portogallo. La sua squadra esce sconfitta ma il numero 92 disputa tutti i novanta minuti dell’incontro. La gioia del gol è rimandata di appena dieci giorni, infatti, Salim realizza la sua prima rete nella gara d’apertura della Primeira Liga contro il Beira-Mar. Si ripete alla quarta giornata trasformando il rigore del momentaneo 1-0 contro il Benfica, non male per un diciannovenne alla quinta partita da pro.

La favola del ragazzo venuto dalla Guinea prosegue in Europa League con due reti in sei presenze oltre che un assist all’esordio contro il Viktoria Plzen. La prima segnatura arriva già alla seconda giornata nel pareggio interno contro gli israeliani dell’Hapoel Tel Aviv. Cissé si ripete nella trasferta di Madrid al cospetto dell’Atletico detentore del trofeo. L’Académica non passa il turno ma le ottime prestazioni di Salim non lasciano indifferenti gli osservatori di tre club russi. Lo Zenit San Pietroburgo, la Lokomotiv Mosca e lo Spartak Mosca hanno fatto visionare il talento assistito da Davide Lippi e già nel mercato invernale Cissé potrebbe cambiare casacca, andando in una squadra ancor più blasonata.

Non si sa mai che Salim ripercorra le stesse orme del suo idolo Henry: passare dall’Italia per poi entrare nei “grandi” del calcio mondiale.