Europa League: il Tottenham entra nei 32, Panathinaikos battuto
A White Hart Lane si gioca uno scontro decisivo per sapere chi, del gruppo J, salirà sul treno dei 32, insieme alla Lazio. Il Tottenham ha due risultati su tre dalla sua parte, di conseguenza per il Panathinaikos serve solo vincere. Nessuno ha ancora violato lo stadio londinese in Europa League e Juan Ramon Rocha è conscio dell’estrema difficoltà dell’impresa, ma è anche convinto che i progressi sul piano del gioco e della personalità visti finora possano dare i loro frutti anche stasera.
Villas-Boas cambia alcuni uomini rispetto al pareggio ottenuto all’Olimpico contro la Lazio: innanzitutto c’è l’immortale Friedel in porta, le ali sono Dempsey e Lennon (e non l’nfortunato Bale e Sigurdsson), mentre in attacco, vicino ad Adebayor, c’è Jermain Defoe.
Rocha cambia pochi degli uomini che hanno vinto contro il Maribor, ma ne ridispone molti: Velazquez viene sostituito da Triandafillopoulos e non c’è Quincy, bensì Pape Habib Sow. Da ciò deriva che Sissoko agirà da trequartista, il senegalese da mediano aggiunto a Vitolo, mentre in fascia ci finisce Zeca.
SPURS AVANTI, PANA DELUDENTE. Il White Hart Lane è pieno come un uovo e mai in silenzio: i fortissimi cori dei tifosi di casa vengono inframezzati dai ritmati incitamenti dei circa 2.000 saltellanti sostenitori ospiti. Il Panathinaikos parte deciso, ma la sua aggressività si spegne dopo le prime sortite degli inglesi, che mirano alle azioni ragionate e ai passaggi illuminanti, piuttosto che agli assalti di gruppo, dato che rimanere scoperti potrebbe generare la situazione per un possibile svantaggio.
La generale precisione della difesa degli Spurs, unita al piglio non troppo convinto dei giocatori in maglia verde e alla disattenzione di Toché, fa sì che Friedel si debba sporcare i guantoni in poche occasioni, come al 22′, quando una sagace punizione di Zeca consegna il pallone al numero 9 ateniese, che non riesce a deviare in rete.
L’attaccante spagnolo perde continuamente palla ed è da una sua disattenzione che parte l’azione dell’1-o del Tottenham: il pallone arriva a Dempsey, che disegna col righello un filtrante per Adebayor, che piazza il pallone nell’angolino basso del secondo palo, beffando Karnezis in uscita. L’assenza di pressing e il sonnellino della coppia Seitaridis-Triandafillopoulos rendono il tutto più facile del previsto. La retroguardia ospite pecca di attenzione anche al 38′, quando Defoe spara alto dopo una mischia in area, e al 44′, quando una triangolazione mette Adebayor in posizione di tiro, deviato dalla chiusura di Seitaridis all’ultimo respiro. Non si può dire che il Tottenham giochi bene, ma il vantaggio è meritato: Rocha deve motivare necessariamente i suoi.
GRECI GENEROSI, FINEZZE INGLESI. Il secondo tempo comincia a peparsi già nelle prime battute, con più pressione da parte dei greci e movimenti veloci. Al 49′ si riconferma la grande capacità dei passatori del Tottenham: Defoe si trova con un bel pallone tra i piedi e lo spedisce sul palo, facendo sbiancare Rocha in panchina.
Il Panathinaikos si impaurisce e capisce di dover pareggiare al più presto, se vuole mettere il piano psicologico dalla sua. Detto, fatto: Spyropoulos è solo in fascia, traccia un cross perfetto per Zeca, che sfodera un gran colpo di testa che non lascia scampo a Friedel. Tutti in festa nello spicchio verde del WHL: i tifosi ci credono e spingono. Dentro Christodoulopoulos, bisogna creare e correre. Toché fa infatti venire i capelli bianchi a Villas Boas al 70′, quando un tiro dello spagnolo fa la barba al palo. I greci ci provano stoicamente, ma il Tottenham non è da meno e non vuole correre inutili rischi.
Al 76′ Zeca stende Sandro sulla fascia destra: ne deriva una punizione calciata ottimamente da Walker direttamente sulla testa di Clint Dempsey, che manda sulla traversa il pallone, che entra in rete solo dopo essere rimbalzato sulla schiena di Karnezis. Il 3-1 arriva all’83’: Lennon va verso l’interno e piazza un filtrante magistrale per Defoe, che supera il portiere greco con un pallonetto.
La fine dei sogni del Panathinaikos arriva bruscamente e, fortunatamente per il loro morale, non tramite un risultato più rotondo, dato che i padroni di casa attaccano costantemente fino alla fine. I tocchi che il Tottenham sfodera qua e là nella partita sono di enorme qualità, forse troppa per la fragile difesa ellenica, anello debole di una squadra ostica, che ci mette sempre il cuore, nonostante la profonda crisi economica che la attanaglia. Le sciarpe dei 2.000 greci presenti a Londra sono tese ed esposte con fierezza: l’immagine migliore con cui chiudere.
TOTTENHAM HOTSPUR – PANATHINAIKOS: 3-1 (1-0).
Tottenham Hotspur (4-4-2): Friedel; Naughton, Vertonghen, Caulker, Walker; Dempsey (80′ Sigurdsson), Carroll (75′ Dembélé), Sandro, Lennon (88′ Livermore); Adebayor, Defoe. A disp.: Huddlestone, Cudicini, Townsend, Stewart. All.: Villas-Boas.
Panathinaikos (4-2-3-1): Karnezis; Seitaridis, Triandafillopoulos, Vyntra, Spyropoulos; Vitolo, Sow (60′ Christodoulopoulos); Mavrias (83′ Fornaroli), Sissoko, Zeca; Toché (78′ Petropoulos). A disp.: Marinos, Kapino, Chouchoumis, Velazquez. All.: Rocha.
Arbitro: Pawel Gil (Polonia).
Marcatori: 29′ Adebayor (TH), 54′ Zeca (P), 76′ aut. Karnezis (TH), 83′ Defoe (TH).
Note: ammonizioni: Naughton (TH), Spyropoulos (P).