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Esclusiva Mp – Di Camillo: “Giocare a Chieti è motivo di orgoglio. Vogliamo arrivare in alto”

Carattere, determinazione e talento: ecco Giulia Di Camillo, classe 91, attualmente giocatrice del Chieti femminile. Nel suo palmarès può vantare numerose partecipazioni nelle nazionali giovanili italiane, e soprattutto una promozione in Serie A, vanificata dal fallimento societario, ottenuta l’anno scorso con il Siena.

Chi è, davvero, Giulia Di Camillo?

Giulia Di Camillo è innanzitutto una Donna, e mi permetto di mettere la “D” maiuscola.
Gioca a calcio da ben 16 anni, attualmente nel Chieti, studia presso l’Università di Firenze nella Facoltà di Economia “Scienze Turistiche” e svolge, nel tempo libero, servizi di hostess e promoter per eventi, fiere, congressi e per la sponsorizzazione di grandi firme. Quest’anno ho rinnovato anche il contratto da “Testimonial” con l’AGLA e ne ho firmato uno nuovo, nel campo della moda, con la BAD-FASHION. Giulia Di Camillo del calcio fa il suo stile di vita. Credo sia proprio merito dello sport se ho acquistato una buona mentalità per affrontare la vita quotidiana. Sport, studio e lavoro sono un buon mix per tenermi sempre attiva.

Cosa vuol dire giocare per la squadra della propria città? Soprattutto dopo essere stata lontana da casa, a Siena

Giocare nella squadra della propria città è un vero e proprio orgoglio. Vestire i colori del Chieti significa davvero molto per me e l’obiettivo che ho chiaro in testa è quello di portare, insieme alle mie compagne, la nostra squadra molto in alto. Sono pochi mesi che ho iniziato questa nuova esperienza, e fino ad ora sono abbastanza soddisfatta. Ma devo dare ancora di più.
Devo tanto a questa città. Merita il massimo.

A proposito di Siena, la scorsa stagione hai ottenuto una meritata promozione. Poi, in estate, la brutta notizia della non iscrizione. Rimpianti?

La serie A è stata conquistata sul campo. Eravamo un grande gruppo, peccato per il fallimento. La squadra meritava di vivere il sogno conquistato, ma non è stato possibile… almeno per ora. Eravamo e siamo delle giocatrici professionali e serie e se continueremo a dare sempre il massimo sono convinta che ognuna di noi potrà militare nella tanto ambita Serie A. Per ora, almeno io, mi godo la mia A2, continuo ad allenarmi e a crescere come calciatrice e poi, come è solito dire, ognuno avrà quel che merita.
Nessun rimpianto, comunque: rifarei mille volte il campionato dell’anno scorso anche sapendo del fallimento. E’ stato troppo bello. Vincere un campionato di A2 e quindi conquistare la Serie A è una tappa importantissima. Quella vittoria rimarrà comunque nella carriera di tutte noi ex giocatrici del Siena.
Certe medaglie restano appese all’anima, in ogni caso.

Quest’anno, invece, per il momento sono arrivati 7 punti in 4 partite grazie a 2 vittorie e 1 pareggio. Obiettivo stagionale del Chieti?

Siamo una neopromossa e siamo anche una delle squadre più giovani del campionato. Inoltre in una rosa di 20 ragazze ci sono circa 10 elementi nuovi, quindi dobbiamo ancora amalgamare bene il gruppo, acquisire la stessa mentalità e far crescere in noi la giusta esperienza. L’obiettivo stagionale è la salvezza, ma si spera di fare anche qualcosina in più. Il gruppo è buono, può davvero togliersi ottime soddisfazioni negli anni.

Cosa vuol dire giocare insieme alla propria sorella? Immagino che condividuate tutto o quasi, dalle passioni agli amici

Io e mia sorella giochiamo insieme da 16 anni. Abbiamo iniziato insieme all’età di 5 anni e da quel momento non ci siamo mai divise. Ci sono stati casi in cui la “divisione” è stata vicina, ma poi il destino almeno per ora, ha voluto restassimo nella stessa squadra. Giada, mia sorella ,per me è sempre stato un punto di riferimento, una spalla d’appoggio in ogni occasione, sia sportiva che nella vita quotidiana. Condividiamo quasi tutto.. o meglio tutto tranne il fidanzato!

Oltre a tutto questo, con tua sorella hai frequentato stabilmente la nazionale italiana under 19. Che cosa hai provato quando hai indossato la maglia azzurra?

Entrambe abbiamo ricevuto varie convocazioni dalla Nazionale, ma le nostre presenze non hanno mai coinciso, soprattutto per ragioni di età differenti. Io personalmente sono stata più con la U17, mentre con la U19 molto meno. Parlare di stabilità è troppo.
Purtroppo, io e Giada, la maglia azzurra durante le stesse partite non l’abbiamo mai vestita, però mai dire mai… magari più in là si potrà. Sognare non costa nulla.
La prima volta che ho indossato la maglia azzurra è stato a Bruxelles, in Belgio. Una sera che non dimenticherò mai. Maglia numero 4. Sembrava di vivere in un’altra dimensione. L’inno d’Italia, le tribune con bandiere tricolori. Un qualcosa di magnifico. Auguro ad ogni calciatrice di indossare almeno per una volta la maglia azzurra. Rappresentare la propria Nazione rende orgoglioso ogni atleta.

La Res Roma non ha ancora perso un incontro quest’anno. E’ la squadra da battere?

La Res Roma è una squadra da battere come lo sono tutte le altre. Nel campionato l’obiettivo in ogni partita è sempre vincere, indipendentemente da chi si ha di fronte. Sicuramente battere la prima della classe, e quindi la Res Roma, sarebbe una grande soddisfazione. Noi daremo il 100% come in ogni occasione. Poi, alla fine, vincerà il migliore.

Come riesci a coniugare lo sport a livello agonistico e l’università?

Ci vuole tantà volontà.Quest’anno giocando a Chieti, non ho la possibilità di frequentare la mia Università, essendo a Firenze. Quindi studio da sola, da non frequentante, e ogni mese salgo a Firenze per dare gli esami. Riesco ad organizzarmi molto bene e non ho mai avuto problemi. Anche quando giocavo nel Perugia e frequentavo la scuola a Chieti ne sono uscita nel migliore dei modi, quindi almeno in questo caso posso peccare di presunzione e dire che sono proprio una ragazza in gamba!

Ultima domanda sul futuro: come ti vedi tra 4-5 anni? Sia dal punto di vista calcistico che non…

Il futuro non si prevede purtroppo. Quindi posso solamente dirti la mia speranza. Tra 4/5 anni spero di essere una grande calciatrice, di essermi laureata e di avere un buon lavoro. E soprattutto speriamo di incontrare anche l’uomo che mi faccia innamorare davvero!