Copa Sudamericana: Tigre e São Paulo si accontentano dello 0-0

Termina senza nè vincitori nè vinti la finale di andata della Copa Sudamericana tra Tigre e São Paulo. Alla “Bombonera”, visto il gioco espresso da entrambe le squadre, non poteva che terminare a reti inviolate. Dopo un inizio dinamico e frizzante dei brasiliani, il match si adagia su ritmi tipicamente sudamericani, senza però nessun lampo di genio che ne scandisce lo scorrere. Poi, la doppia follia di Luis Fabiano e Donatti condiziona il resto della gara, giocata più sui nervi che sulla tecnica. Al Tigre questo pareggio lascia aperti insperati scenari futuri, mentre al “Tricolor Paulista”, nel ritorno del “Morumbi” un solo risultato garantirebbe il trionfo: la vittoria.

POCO CALCIO E ROSSI DI RABBIA

Formazioni della vigilia confermate in blocco. Gorosito schiera un prudente 4-4-2 e in avanti si affida al talento di Ruben Botta e alla vena realizzativa di Maggiolo. Anche per gli ospiti nessuna sorpresa: Ganso resta in panchina e in campo spazio al quartetto magico formato da Jadson, Lucas, Osvaldo e Luis Fabiano.

L’inizio è di marca brasiliana: Luis Fabiano si incunea in area e calcia in porta, ma Albil gli sbarra la strada ed evita una partenza shock per i suoi. I Primi minuti lasciano presagire a un match aperto e ricco di ribaltamenti di fronte. Non sarà evidentemente così. Vuoi per la scarsa attitudine offensiva di questo Tigre ( almeno in questa edizione), vuoi per l’arrendevolezza dei brasiliani.

L’episodio chiave arriva al 14° minuto: Donatti e Luis Fabiano si scontrano a palla lontana, l’arbitro Arias vede tutto e dopo un paio di minuti dovuto alla rissa che si scatena sul prato verde della “Bombonera”, decide di mandare anzitempo sotto la doccia i due contendenti.L’intera partita in un frammento. Davanti agli occhi di Juan Roman Riquelme, che non ha mai nascosto la sua fede per il  “Matador” di Victoria, si va all’intervallo 10 contro 10 e senza reti.

PROVACI ANCORA, TIGRE

La ripresa si colora di rossoblù, ma senza tinte forti. Entra Ftacla al posto di un evanescente Maggiolo, ma la musica non cambia. Rogerio Cenì deve sbrigare l’ordinaria amministrazione, e il São Paulo non si danna troppo l’anima per contenere gli sforzi argentini. Botta prova a svegliare la gara, ma non è assistito dai compagni. Predica nel deserto. Ney Franco al 60° manda in campo Cicero al posto di Jadson.Con l’intento, chiaro, di tornare a San Paolo con lo 0-0. Gli argentini guadagnano una miriade di punizioni nei pressi del limite dell’area di rigore paulista, senza però spaventare mai gli ospiti. I tre fischi di Arias fanno calare il sipario su una brutta sfida, dominata dal nervosismo e dalla tattica. La settimana prossima vedremo tutto un altro match in Brasile. Questa volta il copione dovranno scriverlo ( o provarlo a fare) gli uomini di Franco. Difficilmente però, troveranno delle comparse negli avversari. E le dichiarazioni di Nestor Gorosito, in tal senso,  non lasciano spazio a interpretazioni: “Non ci staremo a fare la vittima sacrificale. Sappiamo il loro valore, ma conosciamo anche il nostro”. Come dire: squadra avvisata, mezza salvata.

TIGRE-SÃO PAULO 0-0

Tigre: Albil; Paparatto, Echeverría, Donatti; Galmarini, Díaz, Ferreira, Orban; Leone; Botta (Torassa 87′), Maggiolo (Ftacla 78′). All: Nestor Gorosito

San Paolo: Rogerio Ceni; Paulo Miranda, Rafael Toloi, Rhodolfo, Bruno Cortes; Wellington, Denilson; Lucas, Jadson (Cicero 60′), Osvaldo; Luis Fabiano. All: Ney Franco

Arbitro: Antonio Arias (PAR)

Note: Ammoniti Paparatto (T), Botta (T), Rhodolfo (S), Tolòi (S), Denilson (S). Espulsi: Donatti (T), Luis Fabiano (S).