Home » Top e flop della 15a giornata di Serie A

I migliori e i peggiori della 15a giornata di Serie A. Marchisio uomo derby, Paloschi ex ingrato. Juve, Milan e Inter ringraziano le ingenuità di Glik, Barrientos e Garcia.

 

TOP

Claudio Marchisio: non poteva che essere un torinese doc, col sangue juventino che scorre nelle vene fin dalla nascita, a mettere il sigillo sul derby della Mole. Apre e chiude il rotondo 3-0 con il quale la Juve punisce i granata. Aveva iniziato la stagione segnando meno del solito. Si è tenuto i gol per un’occasione speciale.

Alberto Paloschi: i guai fisici sono finalmente alle spalle, adesso sta bene e segna gol pesanti per tirare fuori il Chievo dalla zona calda. Punisce da killer spietato una sua ex, il Genoa, segnando addirittura una tripletta che regala in un colpo solo i primi tre punti in trasferta agli scaligeri.

Gokhan Inler: la goleada del Napoli nel lunch match col Pescara inizia con il gran gol da fuori dello svizzero, che disegna una traiettoria talmente carica di effetto che Perin non la vede nemmeno. Sua anche la quinta e ultima rete dei campani, che sfrecciano a tutta velocità verso la supersfida di San Siro con l’Inter. Con il miglior Gokhan Inler nel motore.

 

FLOP

Kamil Glik: più che contestare la decisione (giustissima) di Rocchi di espellerlo, Ventura dovrebbe prendersela con il difensore polacco, che in virtù dell’intervento criminale sul povero Giaccherini ha lasciato in dieci il Torino, poi finito inesorabilmente travolto dalla Juventus. In dieci contro undici, come ha ammesso lo stesso tecnico torinista, è iniziata un’altra partita e per i granata, fino a quel momento decisamente in partita, è iniziato il calvario.

Pablo Barrientos: a favorire la rimonta del Milan è stata la svista di Rosi, che non ha visto il fuorigioco abbastanza netto di El Shaarawy in occasione del pareggio rossonero. Ma prima ancora l’ingenuità dell’ala argentina, che già ammonito si è fatto cacciare all’inizio del secondo tempo per un fallo inutile su Nocerino. Non è questo il Barrientos di cui ha bisogno il Catania e se ha tanta voglia di cambiare aria forse sarebbe meglio accontentarlo.

Santiago Garcia: quando Gasperini già stava pregustando l’impresa di fermare l’Inter a San Siro e consumare la sua piccola vendetta, ecco l’autorete del derelitto difensore argentino a far saltare tutti i piani. La sua deviazione infelice su un cross senza pretese di Ranocchia condanna il Palermo a una sconfitta che a quel punto poteva anche essere evitata.