Polemiche sul PSG: troppi stranieri, e francesi sempre in panchina

C’è tensione nello spogliatoio del PSG di Carlo Ancelotti, diviso tra francesi o appartenenti alla vecchia guardia, e stranieri. Le polemiche si basano su un concetto molto semplice: giocano troppi stranieri, mentre i francesi restano in panchina. Lo dimostra l’ultima partita di Champions League contro la Dinamo Kiev, durante la quale 10/11 della squadra erano stranieri; l’unico francese, Matuidi, era arrivato prima degli sceicchi del Qatar, considerati gli artefici di queste strategie di mercato. 13 acquisti sul mercato, un solo francese: Jeremy Menez. I numeri parlano chiaro.

Qualche giocatore, che preferisce restare nell’anonimato si sfoga con il giornale “Le Parisien” dicendo: “Se sei francese, hai poche chance di giocare”, dice il primo. “Tutti abbassano lo sguardo davanti a Ibrahimovic e neanche Ancelotti lo rimprovera, anzi chiacchierano spesso insieme. Forse lo utilizza per far passare messaggi“, rivela il secondo. Lo stesso “Parisien” definisce Ibra come “una star svedese che viene descritta da giornali e compagni come un salvatore e anche come un tiranno dispotico. Mezzo angelo, mezzo demone”.

Inoltre, come riporta “L’Equipe“, alcuni giocatori dello spogliatoio del Paris Saint-Germain si sarebbero lamentati dei problemi legati alla lingua. Stando a quanto rivelano, i giocatori francesi (o, comunque, francofoni) sarebbero costretti a parlare in inglese, italiano o spagnolo, ma non in francese. Problema che si è cercato di risolvere attraverso direttive societarie: il club ha obbligato tutti gli stranieri a seguire dei corsi di francese, e lo stesso Ancelotti si è imposto di volersi adeguare alla lingua transalpina.

Insomma, dopo essere praticamente costretto a vincere dopo l’ingente campagna acquisti, Ancelotti si ritrova a dover affrontare un problema leggermente diverso: vincere, ma con i francesi in campo.