Colpa d’Alfredo?
“Ho perso un’altra occasione buona stasera”, dice Vasco Rossi in una sua canzone datata 1980. Inevitabile non pensare a quella che non ha sfruttato l’Inter al Tardini di Parma. Non chiamatela maledizione dello Juventus Stadium, però. Con la sconfitta contro i ducali i nerazzurri hanno raccolto solamente un punto in tre gare. Seconda occasione persa quindi per la banda Stramaccioni ma definire “maledizione” questa brusca frenata è assolutamente sbagliato.
Perché? Semplice, questa Inter si è fermata da sola: non per colpa degli arbitri, non per episodi sfortunati ma per un motivo evidente. Zanetti e compagni andavano oltre le loro possibilità. Tifosi nerazzurri però non disperate: questa Inter ha ancora molto da dare, il turbo non si è esaurito, solo che la velocità di marcia si sta riassestando. A questo punto, bisogna capire quale sia la vera Inter: quella capace di fermare la Juventus e battere il Milan o quella che fatica contro Siena, Cagliari, Atalanta e Parma? Una tiratina d’orecchie però è d’obbligo. Dopo la sconfitta subita a Bergamo contro l’Atalanta, c’era chi in casa Inter gridava allo scandalo per alcuni errori arbitrali, per non parlare della rete in fuorigioco realizzata da Vidal dopo 18 secondi nel derby d’Italia. Passa una settimana e Moratti sbotta dopo il pareggio contro il Cagliari: “Ho già vissuto queste situazioni”. Uscita evitabile e dannosa come quella di Zenga a Italia ’90. Anche perché al Tardini sono riapparsi molti dei limiti nerazzurri: fraseggio lento e prevedibile, poco gioco in verticale e, soprattutto, pochi ricambi che siano al livello dei titolari. Senza Sneijder e Cassano, manca evidentemente un pizzico di fantasia, quella scintilla che faccia scattare la fiamma. Alvarez e Coutinho, evidentemente, non sono all’altezza dell’olandese e dell’ex rossonero. A questo punto dalle parti di Appiano Gentile si devono porre una domanda. Risulta evidente che questa flessione non è causata da errori arbitrali ma allora di chi è. Sarà mica colpa d’Alfredo?