Storie di Provincia: l’imbattibile Perugia di Castagner
Stagione 1978-79, mentre l’Italia affrontava gli anni di piombo e Sandro Pertini assumeva il mandato presidenziale, Mina decideva di ritirarsi dalle scene e per la prima volta un’astronave giapponese di nome Goldrake atterrava sulle fantasie dei bambini italiani, sul fronte calcistico, il Milan conquistava la stella del decimo scudetto, Gianni Rivera lasciava il calcio, passando il testimone ai giovani Baresi e Collovati e, dopo il sorprendente secondo posto dell’anno precedente del Lanerossi Vicenza, un’altra provinciale recitò la parte dello sfidante al titolo: il Perugia di Ilario Castagner.
Dopo quattro stagioni in serie A, il Presidente D’Attoma e il Direttore Sportivo Silvano Ramaccioni – il futuro dirigente del Milan – allestirono una squadra coriacea e talentuosa che il giovane allenatore Castagner mise in campo ispirandosi al modello culturale del periodo, l’Ajax. E se la Juventus di Conte e il Milan di Capello sono poi riusciti nell’impresa di concludere un intero campionato senza sconfitte, va detto che, ai tempi del torneo a 16 squadre, senza stranieri in campo e senza sponsor sulle maglie, fu il Perugia la prima squadra che riuscì a concludere un’intera stagione senza sconfitte, con un bilancio di 11 vittorie e 19 pareggi. Secondo posto, con la migliore difesa del torneo e accesso in UEFA.
La squadra giocava con: Malizia, Nappi, Ceccarini; Frosio, Della Martira, Dal Fiume; Bagni, Butti, Casarsa, Vannini, Speggiorin. Tra i protagonisti di un gioco aggressivo e compatto, il giovane Salvatore Bagni, a garanzia di argento vivo sulla fascia destra, il libero dai piedi buoni, Frosio, il centravanti di manovra “alla Hidegkuti” Casarsa, tra i primi a tirare i rigori da fermo e la mezzala Vannini, uno che nel gioco aereo aveva pochi rivali.
Dopo un avvio in cui già alla terza giornata il Perugia aveva battuto la Fiorentina per 1 – 0 (Casarsa) e alla quarta la Juventus campione d’Italia, con un 1 – 2 a Torino (Speggiorin, Cuccureddu (J), Vannini), la squadra umbra si piazzò stabilmente nelle zone alte della classifica, senza mai perdere un colpo e riuscendo a salvaguardare l’imbattibilità anche quando, sotto di due gol a San Siro con l’Inter, riagguantò il pareggio a tempo scaduto, con l’unico gol in serie A del terzino Ceccarini. Tuttavia, in quella gara, il Perugia perse Vannini, cui l’interista Fedele ruppe una gamba, mettendo fine alla carriera del giocatore.
Il pomeriggio dell’8/4/1979, a sei giornate dal termine e con il Milan sopra di due punti, allo stadio Curi scendevano in campo le pretendenti al titolo. L’intera Perugia sognava e l’Italia stava a osservare curiosa, sospesa tra la diretta radiofonica di Tutto Il calcio Minuto per Minuto e la differita televisiva di un tempo di una partita di serie A, trasmessa dalla Rai. Finì 1 – 1, con reti entrambe su rigore, al 15′ di Chiodi per il Milan e al 17′ di Casarsa per il Perugia. ( QUI , il video con le immagini d’epoca).
Così Castagner a distanza di anni: “Perdemmo lo scudetto perché nel ritorno ci ritrovammo senza Frosio e Vannini infortunati. Con loro lo scontro diretto col Milan al Curi non sarebbe finito 1-1…”.
Ancora una volta, una provinciale era arrivata seconda. Ci vorranno altri sei anni perché un’altra piccola grande squadra portasse a termine quello che Lanerossi Vicenza e Perugia avevano solo sfiorato. Ma di questo ne riparleremo.
(Un omaggio all’intera stagione del Perugia, in questo Video).
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