Nemmeno il diretto interessato lo sa, e lo ha detto in conferenza stampa. Se ancora è tutto da dimostrare e spiegare il rapporto tra amore, tifo e calcio, possiamo star certi che, anche quando si tratta di un campo verde e di un pallone, l’innamoramento esiste e coinvolge i sentimenti di tante persone. Vedere il proprio tecnico, idolatrato e inneggiato per un anno eccezionale, durante tutta la cavalcata verso la serie A, cedere alle lusinghe della sua “ex” non deve essere stato un boccone tanto facile da mandar giù per i tifosi pescaresi. Alzi la mano chi non ha mai provato questa sensazione, tra i banchi di scuola o in età più matura. L’addio di Zeman è stato doloroso.
Il boemo, nella sopraccitata conferenza stampa di vigilia del match è stato chiaro. Il tifoso pescarese segue molto la squadra, per lui è quasi un culto. Andare la domenica allo stadio a tifare i giocatori biancazzurri è più importante di tante altre cose. Perciò una reazione negativa al ritorno di Zdenek non è un’ipotesi così imponderabile. Ma sarebbe meritata? Il tecnico più discusso d’Italia sa farsi amare, ma anche odiare: il ricordo che ha lasciato a Pescara è qualcosa di meraviglioso, la realtà in cui versa la squadra abruzzese dopo il suo addio è spiacevole. Certo, stiamo parlando di categorie e contesti diversi, ma la gratitudine avrà la meglio sull’astio?
Lo ha detto anche Bergodi, appena subentrato al dimissionario Stroppa, che Zeman per lui è un grande e va applaudito. Il combattuto popolo pescarese, con ogni probabilità, si farà guidare dal cuore. E quando vedrà il boemo esprimerà i propri sentimenti. Perfino l’impassibile Zdenek domani in quel sottopassaggio che ha percorso tante volte, avrà la pelle d’oca, e spererà in cuor suo di trovare gli applausi convinti e sinceri della gente che lo ha tanto amato. Magari, chissà, un giorno tornerà e capirà che Pescara è stato il suo vero grande amore. Anche più della Roma. Chissà.