E’ il linguaggio del tifoso che penetra nella terminologia moderna, regalando a sostantivi della lingua un significato aggiuntivo ed a volte chiarificatore forse. Il nomignolo è quindi un appellativo scherzoso attribuito a un calciatore, con riferimento a caratteristiche fisiche o morali, oppure ad abilità o provenienza. I soprannomi come abbiamo detto nascono dai tifosi, nascono sugli striscioni allo stadio, dalle esultanze più o meno folcloristiche dedicate ad un gol, dai cori per osannare o schernire un giocatore.
L’usanza del soprannome attinge da varie categorie per trovare il sostantivo migliore al giocatore. Il mondo animale ha fornito molti aiuti alla fantasia del pubblico per identificare i giocatori. Nel presente il primo che si viene in mente è Leo Messi “ La Pulce”, ma possiamo citarne altri del passato prossimo: Van Basten (Il Cigno di Utrecht), Butragueno (L’Avvoltoio), Davids (Il Pitbull), Yashin (Il Ragno Nero); per poi arrivare forse ai meno famosi : Luiso (Il Toro di Sora), Tovalieri (Il Cobra), Hubner (Il Bisonte), Emerson (Il Puma), Agostini (Il Condor).
Altra fonte d’ispirazione sono i fumetti o cartoons, a cui molti vengono fisicamente paragonati ed ecco: Diego Forlan (El Cacha) maga dei cartoni animati argentini, Sergio Aguero (El Kun) personaggio dei fumetti giapponese. Per restare in casa nostra ricordiamo: Attilio Lombardo (Popeye), Walter Zenga (L’uomo Ragno), Aldair (Pluto), Sebastian Giovinco (La Formica Atomica).
Come si nota quindi la cultura dell’appellativo è affascinante perchè esso riassume in una parola un concetto legato all’atleta e lo cristallizza nel tempo. Come accade infatti con i grandi giocatori del presente e del passato, denominati quindi con termini importanti e maestosi da cui si evince l’elevata qualità del giocatore regalandolo così alla storia anche grazie al suo soprannome, tra questi ricordiamo: Beckenbauer ( Kaiser), Platini (Le Roi), Eusebio (La Perla Nera), Ronaldo ( Il Fenomeno), Falcao ( Il Divino) o Savicevic (Il Genio).
Potremmo andare avanti ore a parlare e citare nomi e soprannomi perché basta un esultanza particolare come Montella per diventare un “Aeroplanino”, un “Pistolero” come Makaay oppure un “arciere” come la meteora Van der Meyde. Insomma basta entrare nelle grazie o antipatie dei tifosi per ritrovarsi con un epiteto addosso.
A noi piace cosi e siamo talmente amanti di questo sport che se nelle fiabe si racconta di un principe noi pensiamo a Milito, se in un museo espongono Pinturicchio, noi immaginiamo Del Piero. Malati , deviati o semplicemente appassionati, siamo fatti così con il nostro vocabolario in testa, dove ogni sostantivo può avere vari significati ed identificazioni. Ci perdoneranno le nostri mogli o fidanzate se ci chiederanno di chiamare il giardiniere e noi penseremo che non abbiamo il numero di Julio Cruz, ci scuseranno i nostri figli o amici se parleranno di un record a Supermario e noi lo confonderemo con Balotelli.
Io nell’articolo, per opportunità di spazio e tempo, ho citato solo alcuni nickname dell’enorme quantità che la mia memoria sfornava, ma Voi come me, li ricordate tutti i soprannomi?