Crollo interno per il Cus Cagliari, sconfitto di 18 punti da un Cras Taranto bravo a far valere blasone e valori, in un pomeriggio che ha sorriso solo alla formazione ospite. Per le universitarie, passo indietro a livello di gioco e attitudine, perché è vero che con le campionesse in carica perdere ci sta, ma sulla mentalità occorrerà lavorare. Le ragazze di Ricchini escono da Via Rockefeller col referto rosa e tanta ritrovata confidenza, dopo 40′ ad alto livello su entrambi i lati del campo.
In cronaca, è Gatti in cabina di regia a guidare ritmi e giocate tarantine. A differenza di quanto visto con Chieti e Parma, Cagliari non tiene ritmi alti e a difesa schierata ha molte difficoltà. L’equilibrio del primo periodo narra di un incipit a fari spenti e con pochi squilli: parecchi gli errori tecnici isolani e al 7′ il tabellone dice 9-10. Le ospiti muovono la retina da sotto, con continuità. Di qui al 9-12 dell’8′ il passo è breve, pur reggendosi il CUS sulla difesa, che forza un paio di falli in attacco e recupera i palloni utili a ritardare l’emorragia. Wabara, l’ex di turno, in avvio di secondo quarto colpisce in penetrazione (11-16 a 8:34), mentre Gatti con l’uno contro uno muove la difesa e crea spazi alle compagne. Polveri bagnate per le universitarie, che non fanno movimento senza palla e s’aggrappano solo all’ispirazione di Eldebrink (13 p.). La svedese fa 18-25 al 19′ e tenta di dare la scossa. A strappo parzialmente ricucito, all’intervallo Cagliari è sotto di 8 e per i difetti palesati è pure un bel compromesso.
Male le sarde nella ripresa. Taranto è razionale e precisa nella costruzione degli attacchi, contro un quintetto che però concede soluzioni troppo semplici per questo livello. Si disunisce pure il pubblico: è la legge del Palazzetto di Cagliari, quando le cose vanno male sparisce il calore, annosa questione. Ancora Gatti dal palleggio: 23-38 al 26′. Il gap è ormai tanto, ben oltre la doppia cifra. Vero che la stessa Hendebrink suona la carica al 27′ da oltre l’arco, ma è un sussulto effimero, timido e poco proficuo a livello di gruppo. Taranto controlla nel quarto quarto: la manovra della squadra di Xaxa è farraginosa e imprecisa. Hanno arbitrato Lestingi e Grigioni di Anzio e Roma, 52-70 il finale.
21 palle perse, 35 rimbalzi concessi e il 26% dal campo, statistiche che in Serie A complicano la vita: Cagliari rifiaterà e rifletterà, su un pomeriggio nato sotto la pioggia e proseguito male sul parquet. Dimostra d’altro canto solidità Taranto, che manda Giauro, Petronyte e Siccardi in doppia cifra e si gode i 9 rimbalzi di Mahoney. La stagione è ancora lunga: mai dare per spacciato chi porta lo scudetto nella canotta, in qualsiasi sport.
CAGLIARI-TARANTO 52-70
Cagliari: Eldebrink 13, Arioli 2, Fabianova 6, Halvarsson 9, Brunetti 3, Goodall 12, Visconti 3, Striulli 4, Pieropan, Oppo ne. All. Federico Xaxa
Taranto: Cohen 2, Siccardi 13, Mahoney 5, Petronyte 16, Wabara 8, Gatti 6, Giauro 12, Antibe 8, Zanone ne, Panella ne. All. Roberto Ricchini
Arbitri: Lestingi (Anzio) e Grigioni (Roma)
Parziali: 11-12; 18-26; 33-48
SERIE A1 FEMMINILE – Sesta giornata
Cagliari-Taranto 52-70
Chieti-Parma 62-70
Lucca-Umbertide 66-45
Priolo-Orvieto 81-63
Schio-Atl. Romagna 73-54
Riposava: Pozzuoli
CLASSIFICA: Lucca, Schio, Parma, Umbertide e Taranto 8, Orvieto 6, Pozzuoli 4, Cagliari, Chieti, Priolo e Romagna 2