Il tridente rossazzurro è il marchio di fabbrica di Maran, che chiama i suoi all’attenzione sin dai primi minuti: il match non è così spettacolare, il Chievo punta a innescare Pellissier lì davanti, ma non trova spazi. Al 25′ la prima vera chance del match, con “El Papu” Gomez che vola via e si presenta a tu per tu con Sorrentino, peccando di freddezza proprio sul più bello. Si fanno male Bergessio e Biagianti nel giro di due minuti, sostituiti da Doukara e Izco, il match fatica a decollare, Legrottaglie rischia l’autogol prima dell’intervallo, e bisogna attendere l’inizio della ripresa per assistere a vere emozioni.
Perché Almiron al 51′ sblocca il risultato, il suo è un inserimento perfetto su corner di Gomez, e il Catania è sopra. Gol tutto sommato meritato, Chievo eccessivamente timido, contratto, con Corini che allora inserisce Di Michele (che coglie un palo) per Hetemaj per rivitalizzare il reparto offensivo. Ma è sempre il Catania a essere il più pericoloso, Almiron cerca il jolly dalla distanza al 73′ mancando di un soffio la porta, ma la gioia è solo rimandata: minuto 85′, destro a giro dell’argentino e partita chiusa. A nulla serve il gol di Andreolli al 90′, il match va al Catania, che si conferma una squadra assolutamente insidiosa. Forte del suo attuale sesto posto in classifica.