Una gara bloccata nella prima frazione di gioco con un leggero predominio degli spagnoli, vicini al gol in un paio di occasioni. La trama tattica non muta nemmeno nei primi minuti della ripresa, ma a rompere gli equilibri in campo è il gol di Neto, una potente conclusione che sorprende dalla distanza il portiere spagnolo Juanjo.
La rete subita non scoraggia gli spagnoli che non perdono le staffe e riescono a riprendere vigore, ribaltando il risultato nel giro di sessanta secondi: Torras sigla il pareggio sulla respinta corta di Tiago; l’estremo difensore verdeoro, poi, pasticcia e si fa beffare sul tentativo dalla distanza di Aicardo. Cambiano i ruoli e ora tocca al Brasile inseguire; il tecnico sudamericano allora decide di giocare la carta Falcao, una scelta che si conferma azzeccata perché proprio l’asso brasiliano segna il gol del 2-2 e manda le due squadre ai supplementari.
I primi 5′ di overtime scivolano via senza emozioni, il match appare destinato a terminare ai rigori come accaduto nella precedente finale di quattro anni prima. Nel finale, però, Fernandao diventa protagonista in negativo per le furie rosse. Il calciatore spagnolo compie il sesto fallo che regala il libero agli avversari: Rodrigo si incarica dell’esecuzione, ma il suo tiro è debole e viene facilmente respinto. Tira un sospiro di sollievo la Spagna, ma solo per poco perché a 20” dal termine Neto vince l’uno contro uno su Fernandao sulla linea di fallo laterale e di potenza batte Juanjo per il gol che vale il quinto titolo mondiale.
Brasile-Spagna 3-2 d.t.s.