Nel precedente provvedimento dello scorso 26 ottobre nei confronti del Napoli, oltre a comminare una multa di 150.000 euro, l’Uefa aveva anche imposto di giocare una gara a porte chiuse. Questa decisione è stata però appellata dal Napoli attraverso il proprio legale di fiducia avvocato Mattia Grassani, e sarà discussa alla Commissione d’Appello dell’Uefa, nei prossimi giorni. La sanzione accessoria di giocare una partita a porte chiuse è stata sospesa, e soggetta a un periodo di prova di cinque anni, grazie al decisivo e immediato intervento del Napoli, che in pochi giorni, e a proprie spese, era riuscito a eliminare i rischi derivanti dagli intonaci pericolanti dell’impianto, e a ottenere dall’Uefa in extremis l’autorizzazione ad aprire tutti i varchi d’ingresso del San Paolo per giocare contro il Dnipro.
Potrebbero essere dunque risultati vani i tentativi e gli accorati appelli rivolti ai tifosi azzurri nell’immediata vigilia della gara con il Dnipro, da parte dell’Head of Operations Sales & Marketing del Napoli Alessandro Formisano, che attraverso un comunicato sul sito della società, aveva sottolineato a quali rischi sarebbe andato incontro il Napoli se il comportamento del pubblico non fosse stato consono alle rigide e intransigenti disposizioni Uefa. La decisione dell’organismo disciplinare internazionale è attesa a giorni, ma è concreta la preoccupazione che la decisiva partita per la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League contro il Psv Eindhoven possa disputarsi a porte chiuse.
[Il Mattino]