Una partita fantastica, così come l’altro quarto di finale tra Brasile e Argentina (3-2 in rimonta dei verdeoro con doppietta di Falcao), perché gli Azzurri vanno sotto 3-0 nel primo tempo. Triplo Ricardinho che sfrutta prima un indecisione della difesa italiana, poi rovesciata per il 2-0 e infine tap in, dopo pochi secondi, per il terzo gol che sembra spezzare le gambe a capitan Marzio Forte e compagni.
Si va dunque al riposo con un pesante tris calato dai portoghesi che arretrano il proprio baricentro e grazie ad una prestazione sontuosa di André Souza, estremo degli iberici, bloccano tutti gli spunti offensivi dell’Italia.
Italia che accorcia le distanze su calcio di rigore sacrosanto con Saad e di fatto cambia la partita. Subentra un pò di paura nei portoghesi che perdono alla distanza l’imprevedibilità di Ricardinho, costretto a fare i conti con un problema muscolare, ma riescono a murare le conclusioni azzurre. Menichelli decide allora di schierare il portiere in movimento, ovviamente non Mammarella ma Lima, che al termine di uno schema perfetto insacco il gol del 2-3. L’inerzia della partita cambia totalmente. L’Italia attacca a testa bassa e a pochi secondi dal termine raggiunge l’insperato 3-3 con Rodolfo Fortino.
La tensione è alle stelle, si va ai supplementari: il sangue freddo però premia Honorio che con un guizzo batte André Souza per il gol del 4-3 che manda in visibilio la panchina dell’Italia. Con le unghie e con i denti, con le strepitose parate anche di Mammarella e un pizzico di fortuna che non guasta mai (palo del Portogallo a pochi minuti dalla fine del secondo extratime), l’Italia vince 4-3 di rimonta una partita straordinaria.