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Manca ancora più di un mese all’apertura della cosiddetta finestra di mercato, ma di chiacchiere, presunte trattative, addii clamorosi e colpi di scena se ne parla già adesso. In Europa le voci corrono, l’Italia è all’erta, perché dopo aver subito la fuga dei talenti in estate, rischia di elargire un clamoroso, e non gradito, bis.

Andiamo con ordine, e partiamo dalla squadra già saccheggiata ad agosto, il Milan. Che dopo Thiago Silva e Ibrahimovic, si guarda in casa e vede due di quelli che qualche tempo fa erano considerati mostri sacri soffrire una situazione che sta diventando piuttosto difficile da sostenere: uno è Pato, ovviamente; alle prese con continui infortuni, capace di dimostrare in Champions il grande talento di cui è dotato, ma privo di quella continuità che lo costringe a stare sempre lì, a un passo di distanza dall’essere campione. L’altro è il principe… rossonero, Kevin Boateng, irriconoscibile, neanche definibile lontano parente di quello che, per esempio, regalò lo scudetto al Milan siglando il gol decisivo contro il Napoli, due stagioni fa. Pato e Boateng, due grandi illusionisti del pallone, illusi di essere intoccabili, ma che forse – e a deciderlo sarà il mercato – intoccabili… non lo sono.

Intoccabile, invece, sarebbe un altro di quei grandi calciatori che quest’anno sono l’ombra di se stessi: e gettiamo nel pentolone il nome di De Rossi, capitan futuro di una Roma il cui futuro potrebbe paradossalmente essere senza DDR. Acronimo del suo nome, o di quello che è diventato, per lui, un derby da rosso, quello cha ha definitivamente evidenziato le difficoltà psicologiche di un calciatore in estate richiesto da tutti, adesso desiderato da qualcuno ma non allo stesso modo. Potrebbe finire Oltremanica lui, così come potrebbe finire chissà dove uno che intoccabile, per i suoi tifosi, lo è davvero: pendici del Vesuvio, è tutto azzurro da quelle parti, ma non azzurro potrebbe essere il destino di Edinson Cavani, la cui clausola rescissoria milionaria rischia di esserne una pericolosa spada di damocle. I suoi procuratori fiutano il colpaccio, e tanta grana, Napoli vive nuovi incubi, dopo quelli tremendamente procurati, e realizzati, dall’addio del Pocho. Che non sta facendo benissimo a Parigi, e questa è una preoccupazione per il Matador, che però è forte della sua classe immensa, capace sicuramente di fare la differenza ovunque vada eventualmente a giocare

Infine, tra tanti che andrebbero via, uno che… ritornerebbe. Lui, Mario Balotelli, the Striker, attaccante di un City la cui divisa non pare più essergli a pennello. I diverbi con Mancini sono oramai all’ordine del giorno, la sua voglia di tornare in Italia sta facendo il resto. Beh, con tanti che saluterebbero, ben venga un suo ritorno nel nostro campionato. Perché Mario, balotellate a parte, rimane pur sempre un grandissimo calciatore.