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Esclusiva Mp – Orsi: “Vi racconto i miei derby, indimenticabili. Per la vittoria dico…”

 

Se c’è uno che sappia davvero cosa significhi il derby di Roma, quello è sicuramente Fernando Orsi. Nato calcisticamente nella Roma, è diventato poi una bandiera della Lazio, con qui ha giocato per tanti anni, vivendo momenti indimenticabili e sfidando fino alla fine la squadra in cui aveva mosso i suoi primi passi nel regno pallonaro. Chi meglio di lui poteva raccontare a noi di mondosportivo.it la vigilia di quella che forse è la partita in assoluto più sentita nel panorama calcistico italiano? Sicuramente nessuno. Ecco perché abbiamo raggiunto l’ex portiere biancoceleste in ESCLUSIVA, facendoci raccontare cosa si prova nelle ore che precedono questa battaglia, fra tensioni, ricordi, paure e glorie. Ecco le sue parole:

Mister, per uno come lei che ha iniziato nelle giovanili della Roma ed è poi diventato una bandiera della Lazio, la settimana che portava al derby doveva essere qualcosa di speciale. Come viveva quei giorni prima della partita?

Beh, per un romano il derby è in assoluto la cosa più importante. Non è vero che è una partita come tutte le altre, perché inizia almeno 15 giorni o addirittura un mese prima. Vivevo quei giorni con incredibile intensità, come è normale che sia. In città si parlava solo di quello e tutto l’ambiente lo avvertiva.

Che ricordi ha di quelle sfide?

Bellissimi ricordi che rimangono e rimarranno per sempre nel mio cuore. Erano le sfide in cui ci si giocava tutto al di là della classifica. Indimenticabili.

Il suo derby più bello?

Ovviamente quello dell’esordio. Era il 1983 e finì 2-2. Ricordo che provavo un’emozione incredibile quando scesi in campo.Non potrei mai dimenticare quelle sensazioni. Ce ne sono stati tanti altri bellissimi, ma senza dubbio quello lo ricordo con maggiore affetto.

Chi arriva meglio a questa super-sfida secondo lei? 

Direi la Roma. Gli ultimi risultati hanno ristabilito gli equilibri. In casa giallorossa, dopo la vittoria di Palermo, ora si guarda al futuro con molta più fiducia e il morale alto. La batosta di Catania invece potrebbe pesare in casa Lazio. Quella sconfitta ha fatto ripiombare tutto l’ambiente nel pessimismo tipico della tifoseria laziale e questo potrebbe incidere, nonostante la vittoria di ieri in Europa League. Pertanto, se dovessi sbilanciarmi, direi Roma.

Mister, venendo a lei, quanto le manca la panchina?

Moltissimo. Sto svolgendo il mio lavoro a Mediaset per tenermi aggiornato e per vedere se in un futuro prossimo possano arrivare delle opportunità interessanti. Spesso alcuni colleghi hanno avuto più possibilità di me. Ognuno ha quel che si merita, ma se tutti hanno potuto almeno una volta o due ricominciare, non vedo perché un giorno o l’altro questa opportunità non possa capitare anche a me.

C’è qualcosa in ballo? Offerte?

Mah, le offerte vanno e vengono. Per ora nulla di interessante. Aspettiamo di poter ricevere l’offerta giusta.

Mister, lei ha lavorato anche all’Inter. Come giudica il lavoro fin qui svolto da Stramaccioni e nel complesso la stagione nerazzurra? Questa squadra è in grado secondo lei di strappare lo scudetto alla Juventus?

Secondo me la Juventus rimane comunque la squadra favorita numero uno. Anche se in Europa stenta di più, in Italia riesce ancora a imporre la propria forza e pertanto rimane la squadra da battere. Per quanto riguarda l’Inter invece, Stramaccioni sta svolgendo un ottimo lavoro, ma molto dipenderà dai suoi attaccanti. Se riusciranno a mantenere questo livello, penso che l’Inter possa contendere lo scudetto alla Juventus fino alla fine, fermo restando che ci sono altre squadre, come il Napoli e il Milan (che non considero ancora del tutto fuori), che posso giocarsela.