Il Borussia Dortmund guida il gruppo D della Champions League, indubbiamente il raggruppamento più duro e di qualità della competizione. Dopo la vittoria di due Meisterschale consecutivi la squadra tedesca cerca quest’anno la consacrazione europea ormai a portata di mano dopo le bellissime prestazioni espresse in Europa finora.
Una squadra giovane con età media di 24 anni, irriverente nell’affrontare le big europee senza timore come dimostrato al Bernabeucon il Real. I ragazzini terribili seguono ciecamente il loro guru Jürgen Klopp che sta portando i loro nomi alla ribalta. Undici giocatori dediti alla filosofia di questo tecnico che guida i tedeschi dal 2008 migliorando di anno in anno i risultati ottenuti. Un sistema di gioco collaudato frutto della scelta di una società che ha investito sul tecnico appoggiandolo sul mercato e nei momenti difficili di ogni stagione, senza metterlo in discussione.
Il 4-2-3-1 del Borussia offre un gioco corale di intensità con un atteggiamento a tratti spregiudicato che esalta il valore dei singoli interpreti. Con pochi tocchi i gialloneri riescono ad arrivare davanti al portiere avversario, riuscendo a sfruttare all’occorrenza il contropiede oppure le fasi di possesso palla. La difesa è ermetica, con punto di forza nel mix di caratteristiche dei suoi centrali. Entrambi i difensori Hummels e Subotic hanno solo 23 anni e sono già titolari indiscussi della nazionale tedesca e serba. Ottimi gli esterni difensivi Piszczek e Schmelzer in grado di offendere e coprire adeguatamente. I due mediani sono il capitano Kehl e il prodotto delle giovanili Gündogan addestrati a coprire i talenti di Reus, Götze, Błaszczykowski e Grosskreutz che insieme alternano potenza, velocità e fantasia. Questi quindi i centrocampisti che si avvicendano per creare il terzetto dietro l’unica punta Lewandowski, già importante uomo mercato in estate.
Difficile scegliere il talento migliore tra questi ragazzi che insieme formano una squadra d’indole offensiva che esegue i movimenti a memoria. Giovani in continua crescita a cui viene dato il tempo per maturare senza bruciare le tappe. Merito di Klopp e della società che negli anni ha saputo fare cassa vendendo altri assi come Barrios, Sahin e Kagawa egregiamente sostituiti però da scoperte del proprio settore giovanile.
Imbattuti per oltre dodici mesi in Germania, quest’anno la partenza in Bundesliga non è stata delle migliori e il ritardo dal Bayern è già notevole. Frutto forse delle energie mentali e fisiche di una squadra giovane non abituata a competere su più fronti in maniera rilevante. Tuttavia quello messo in mostra finora dai tedeschi in campo avrà il suo ritorno nell’ evoluzione dei propri giocatori e nella crescita di un ambiente che da anni sogna di ritornare ad alzare un trofeo Europeo .
Come dimostra la vittoria contro il Real Madrid, i gialloneri in casa possono spaventare chiunque, forti uno stadio tra i migliori del mondo, come il Westfalenstadion sempre colmo e pronto a vibrare, nel vero senso della parola, per un gol dei propri idoli.
Non resta che aspettare e vedere fino a dove può arrivare questa squadra. Noi la seguiamo con un occhio di riguardo perché il BVB dimostra che è possibile fare programmazione sportiva anche nel calcio moderno, investendo nel settore giovanile e allo stesso tempo raggiungere obiettivi importanti.