In Corso Galileo Ferraris si cerca, quindi, di trovare una soluzione a questa situazione. L’impressione, secondo gli addetti ai lavori, è che la Juventus non riesca ad esprimere la stessa intensità di gioco della scorsa stagione e, come lo scorso anno, manca il giusto attaccante che finalizzi la mole di gioco creata dalla squadra di Conte. Basti pensare che il miglior realizzatore, al momento, è Vidal, tutt’altro che un centravanti. Si parla già da tempo di top player, un giocatore che segni con la giusta continuità, e che magari possa risolvere le partite anche quando la squadra non gioca come suo solito. La squadra è pur sempre prima in classifica con ben 9 vittorie, 1 pareggio e una sconfitta, ma è anche vero che un eventuale calo di rendimento è fisiologico (umano, direi), e la dirigenza lo sa bene.
Agnelli si trova, così, a dover affrontare un dilemma: top player per rinforzare la squadra, o pareggio di bilancio? Per quest’ultimo aspetto, infatti, i problemi sono due: in primis, il fair play finanziario imposto da Platini, che prevede pesanti sanzioni per chi non lo rispetta; in secondo luogo, il piano economico della Juventus, che prevede il pareggio di bilancio nel terzo esercizio, che è proprio quello in corso. E, ancora, l’avanzamento in Champions e la vittoria del secondo scudetto consecutivo non sarebbero comunque una fonte di entrata? La sensazione è che la presidenza punti a sfruttare gli ingenti introiti che daranno lo Stadio di proprietà e il progetto Continassa: una sorta di città bianconera che sorgerà nei pressi dello Juventus Stadium, con la collaborazione del Comune di Torino.
Sul mercato, quindi, la direzione di Marotta è quella di prendere un rinforzo “low cost” a Gennaio (Llorente e Osvaldo sono le prime scelte), e di risparmiare per tentare il grande colpo per l’anno prossimo. Bilancio permettendo.