9/a giornata Super League greca: analisi e dichiarazioni
La nona giornata di Super League ha visto l’Olympiakos tornare subito alla vittoria contro un combattivo OFI e, soprattutto, il PAOK stabilizzarsi in seconda posizione (a -5 dai bianco-rossi), dopo aver battuto con fatica e sudore un Panionios esemplare. Il derby di Atene si è risolto in favore del Panathinaikos, facendo restare l’AEK sul sedicesimo scalino della classifica, dal quale si distanziano lo Xanthi (vittorioso contro il Levadiakos) e l’Aris (che ha schiantato il Veria). In zona post season si annida l’Atromitos, che torna alla vittoria contro il Panthrakikos, insieme al già padrone di casa Asteras Tripolis, che fa 2-0 col PAS Giannina. Ne esce invece il Platanias, che pareggia con il Kerkyra.
Platanias – Kerkyra: 1-1 (41′ Udodji (P), 79′ rig. Barkoglou (K)). In questo “derby” isolano, il Platanias dimentica la sconfitta con l’AEK, risultando più presente e determinato; il Kerkyra, come di consueto, subisce e prova a ripartire: dopo gli scarsi risultati regalati da questa tattica, i Feaci sembrano avere ingranato la marcia e appaiono sempre più astuti e cinici, andando sempre in gol nelle poche occasioni create. Udodji regala il vantaggio ai padroni di casa correggendo in rete un tiro spentosi sul palo, mentre il pareggio lo firma Barkoglou su rigore, regalando il quinto risultato utile consecutivo alla propria squadra. Mentre Giakoumakis parla apertamente di risultato ingiusto, Chatzinikolaou, che vede la sua squadra uscire dalla zona post season, afferma: “Abbiamo recitato un monologo, se si parla di opportunità. Portiamo a casa un pareggio quando l’avversario è entrato nella nostra area una sola volta, mentre noi li abbiamo costantemente messi sotto pressione. Siamo usciti dalla zona Europa, ma non disperiamo: il nostro obiettivo è mantenere la categoria”.
Atromitos – Panthrakikos: 2-1 (18′ Kuqi (A), 44′ Papadopoulos (P), 87′ Karagounis (A)). L’Atromitos è stato finalmente combattivo per tutta la gara e ne è soddisfatto Bajević: “Entrambe le squadre volevano vincere, ma noi l’abbiamo messa sul piano dell’aggressività fin dall’inizio, a costo di diventare nervosi: queste sono le partite più difficili da portare a casa. Abbiamo avuto tantissime occasioni e mi sono congratulato con i miei giocatori, ma un plauso va ai nostri tifosi, sempre in piedi per tutta la partita. Senza di loro, niente è possibile”. Sull’episodio riguardante il battibecco tra Kuqi e Itandje, il tecnico pensa sia solo dovuto alla tensione e alla passione messa in campo da entrambi. Lo conferma lo stesso portiere camerunese: “Adesso rido se ci penso! Ci siamo abbracciati a fine gara, non c’è nulla tra me e lui”. Sulla sponda Panthrakikos, oltre alle scuse di Munafo per l’espulsione, riportiamo le parole del neo-tecnico Dermitzakis: “Ringrazio i miei ragazzi che hanno compiuto uno sforzo sovrumano in 10 uomini, ma ritengo che anche le partite in inferiorità ci sia da provare a vincerle. Questa gara dimostra che abbiamo buone probabilità di finire bene il campionato, se manteniamo il temperamento”. Leggi la cronaca della partita.
Olympiakos Pireo – OFI: 2-0 (42′ Mitroglou, 55′ Machado). L’Olympiakos regola l’OFI, dopo un periodo di stallo durato 25 minuti, in cui i cretesi si sono resi pericolosi. Paulo Machado è l’uomo chiave, il risultato arriva da due sue punizioni: la prima, incontra il piatto al volo di Mitroglou; la seconda, vola direttamente in rete dal lato sinistro dell’area. Jardim ha dato riposo ad alcuni titolari, in vista della sfida col Montpellier, e si coccola i suoi ragazzi: “Oggi abbiamo schierato otto giocatori greci e tanti giovani: sono giocatori importanti per noi e tutti lavorano tantissimo, meritano un premio. Fejsa ha esordito oggi e lo ritengo molto capace, sono gli infortuni la sua croce. Un plauso, infine, per Paulo Machado: giocatore essenziale, che fornisce tanti assist e che crea gioco”. Un altro esordiente è stato l’ala ex Xanthi Vlachodimos, che dichiara: “In futuro giocherò anche meglio. L’OFI era chiuso, ma con una buona circolazione di palla siamo riusciti a scardinarlo”. Anastopoulos non parla di arbitrato, nonostante il rigore solare negato all’OFI: “L’essenziale è aver lasciato una buona immagine in questo stadio. L’Olympiakos ha imposto il suo gioco, ma devo dire che abbiamo avuto le nostre occasioni per passare in vantaggio: purtroppo abbiamo pagato due momenti morti, che ci sono costati la sconfitta”.
Skoda Xanthi – Levadiakos: 1-0 (73′ Onwuachi). La regina della Tracia vince un essenziale scontro salvezza, che non rimarrà negli annali per lo spettacolo fornito. Il gol lo segna il nigeriano Onwuachi con un preciso diagonale che sbatte sul palo, per poi rimbalzare sulla schiena dello sfortunato Kyriakidis ed entrare in rete. Kostenoglou centra la prima vittoria della sua gestione e afferma: “Una vittoria stressante e difficile: non siamo stati eccelsi in campo e gli avversari erano molto tosti. Questa non vuole essere una scusa, vogliamo giocare meglio, ma abbiamo bisogno di punti immediati. Le vittorie sono indispensabili per tenere unita la squadra e per recuperare posizioni: complimenti ai miei giocatori”. Il Levadiakos non segna da cinque turni e Paraschos appare molto dispiaciuto: “Purtroppo, anche oggi, sul nostro unico errore abbiamo pagato dazio: la partita la stavamo controllando noi. Lo Xanthi era molto nervoso, ma non siamo riusciti ad approfittarne. Possiamo giocare bene finché vogliamo, ma, se non otteniamo punti, non serve a nulla. Dobbiamo mutare la nostra sorte”.
Asteras Tripolis – PAS Giannina: 2-0 (41′ Usero, 90’+4 Hegon). Ottima la gara disputata dall’Asteras, autrice di un gioco di qualità, rapido e incisivo. Il PAS Giannina non ha brillato, ma ha messo in difficoltà gli avversari e Fülöp ha dovuto sfoderare alcune belle parate. Il primo gol è la rappresentazione perfetta della squadra di casa: triangolazione precisa che mette Usero in condizione di segnare; il secondo arriva da una sgroppata di Gabriel che, dalla destra, mette la palla in mezzo per Hegon. Tsiolis è soddisfatto: “Abbiamo controllato la gara e abbiamo messo in campo forza, passione e velocità: vittoria meritata. Molto bravo Cardaccio a spingere e a farci salire. Navarro e Usero stanno soffrendo di stanchezza psicologica, quindi un calo di prestazioni, ma non hanno problemi: è dal 12 giugno che si allenano, tutto deriva da questo”. Deluso, invece, Christopoulos: “Non siamo stati remissivi, abbiamo provato a ripartire con lanci lunghi e filtranti, ma non sempre andavano a buon fine. Dopo aver subito il gol, abbiamo rischiato un po’ di più e abbiamo avuto alcune occasioni per pareggiare. Mi dispiace per i tifosi e per non aver raccolto dei punti”.
Panionios – PAOK Salonicco: 1-2 (rig. 39′, 42′ Athanasiadis (PS), 56′ Aravidis (P)). Partita molto importante, giocata da entrambe le squadre come tale. Il Panionios si è presentato con un centrocampo folto per impedire la manovra al rombo di Donis e lasciare isolati i due attaccanti, strategia riuscita nel primo tempo: il PAOK teneva palla, ma mai è riuscito a rendersi pericoloso, a causa dello sacrificio dei padroni di casa, che difendevano e attaccavano tutti insieme. Eleftheropoulos sta svolgendo un lavoro eccellente e così si è espresso in conferenza stampa: “Il PAOK è la seconda squadra più forte e, se vuoi impensierirla, devi scendere in campo con personalità e dare l’anima. Abbiamo dimostrato tutto ciò, indipendentemente dal risultato: quando vedi i tuoi ragazzi in lacrime, capisci che è stata la partita più bella”. Donis, sul comportamento di Lazar, parla così: “Abbiamo bisogno di uno psicologo, non è possibile che si facciano gesti del genere! Lazar (che si è scusato, dicendo che in undici anni di carriera, è stato espulso solo tre volte, ndr) incorrerà nelle sanzioni che abbiamo programmato con la società per le espulsioni”. Il greco sa che l’essere usciti con i tre punti dal Neas Smirnis ha del miracoloso, ma non lo dà a vedere: “Sono soddisfatto di come abbiamo giocato il primo tempo, nel secondo volevamo mantenere il punteggio. Il Panionios meritava di più? La palla c’è da buttarla dentro…“. Vedi la cronaca della partita.
Panathinaikos – AEK Atene: 1-0 (24′ Toché). Il derby si è rivelato come ci si aspettava, o forse peggio: uno scontro tra due giganti feriti, che fieramente cercavano di dare soddisfazione ai propri tifosi. Jesualdo Ferreira ha così parlato: “Abbiamo giocato un buon primo tempo, contando in che periodo ci troviamo. Nel secondo non abbiamo tenuto le redini del gioco, ma ciò è dovuto a tutti gli infortuni che abbiamo subito e il gran numero di partite che dobbiamo giocare, senza avere tempo di recuperare: volevamo semplicemente tenere il punteggio invariato. La vittoria è stata giusta e meritata. Grazie ai nostri tifosi che ci hanno sostenuto per tutta la partita: capisco che vogliano sempre vedere il Panathinaikos vincere. Io, uscendo, li ho applauditi, tanto non capisco il greco…quindi non ho sentito nessuna critica!“. La battuta finale si riferisce agli occupanti delle tribune VIP, che hanno insultato il tecnico a fine gara, vedendosi rispondere con gli applausi del portoghese. Ewald Lienen la pensa così: “La partita si è composta di un primo tempo dove non abbiamo giocato bene e di un secondo in cui siamo stati bravi a tenere gli avversari lontani dalla nostra area. Sul fatto che non creiamo gioco, prima pensiamo a difenderci: quando la nostra difesa non prenderà gol, si potrà lavorare meglio sull’attacco. Certo, questo richiede diverso tempo, la fase offensiva dipende da molti fattori”. Cerca di legittimare la propria causa il tecnico tedesco, ma all’Olimpico si sono visti dei limiti imbarazzanti in fase di impostazione per l’AEK. Vedi la cronaca della partita.
Aris Salonicco – Veria: 2-1 (2′ Kaltzas (V), 56′ Aganzo (A), 70′ Gesios (A)). L’agonismo ha caratterizzato questo scontro dall’inizio alla fine, poiché il Veria, andato in vantaggio a inizio gara, ha impostato la gara sull’attesa e sulla conseguente interruzione di gioco, in maniera abbastanza rude. Pesanti perdite per l’Aris, che vede entrare in infermeria Ruben Pulido e Sounas e diversi altri per diffida o espulsione. Così parlò Pasialis: “Siamo rimasti subito con le spalle al muro e voglio ringraziare i miei giocatori per gli stoici sforzi intrapresi: queste vittorie ci danno una grande forza psicologica. Sui cartellini non mi soffermo: finiamo spesso in dieci e ci hanno fischiato due rigori inesistenti contro, se c’è una squadra che non viene aiutata dagli arbitri, quella siamo noi!”. Leggermente frustrato Karidas: “Avevo detto ai miei giocatori che, per giocare contro l’Aris, avremmo dovuto mostrare rispetto, maturità e cinismo: ebbene, non posso che complimentarmi coi miei ragazzi. Penso che avremmo meritato qualcosa di meglio dell’onore delle armi. Sull’arbitrato non mi esprimo”. Insomma, in Grecia sposano il profilo basso in conferenza stampa. Proprio come da noi… Vedi la cronaca della partita.
Fonti interviste: Novasports e Sport.gr