Lienen, invece, conferma i sette dietro il centrocampo (con Cordero e Fetsis mediani) e dà ancora fiducia a Furtado in posizione di centravanti, supportato dalle ali Lagos e Fountas, con Guerreiro a sostituire Papadimitriou sulla trequarti.
TOCHE SI CREDE IBRA. Solito collage all’Olimpico: settori desolati sono ben visibili tra quelli più popolati. Il Panathinaikos scende in campo convinto dei propri mezzi e della sua superiorità, l’AEK dal canto suo approfitta di alcuni sonnellini della difesa in maglia verde. Il Pana ha una manovra rapida e avvolgente, con sguscianti inserimenti e repentini cambiamenti di fronte. Sissoko è l’uomo ovunque: prima fa un cross e dopo cinque secondi sta già raddoppiando un avversario. Dietro la linea di centrocampo, certe disattenzioni rendono la vita facile agli “ospiti”, molto attivi con Vlachos e Fountas, ma mai troppo concreti. Al 24′ l’unico gol del primo tempo: Christodoulopoulos traccia un fendente diretto verso il centro dell’area, dove Toché decide di impersonare Bruce Lee insaccando il pallone con un colpo al volo di punta. Kostantopoulos può solo vedere la palla piazzarsi nell’angolo alto del secondo palo. Una meravigliosa rete che rappresenta la spannung della prima frazione di gara. Il risultato è ancora aperto e Lienen non vuole che i suoi subiscano il gioco avversario: il secondo tempo si presenta stuzzicante.
TANTO FISICO, POCO SPETTACOLO. L’AEK ci vuole provare, perciò tenta di alzare i ritmi propinando un pressing asfissiante a centrocampo. Gli ottimi Vitolo e Zeca danno filo da torcere alla mediana giallo-nera, Fourlanos è invece troppo falloso e verrà sostituito. Da due suoi interventi nascono delle punizioni invitanti per la truppa di Lienen e Karnezis, al 63′, deve togliere la palla dall’angolino con un prodigioso colpo di reni. Si lotta tanto e lo spettacolo ne risente: sono poche le occasioni (le occasioni “vere” poi, praticamente nulle). La strategia aggressiva imposta ai suoi dal tecnico tedesco non tiene conto che, una volta preso il pallone, la qualità per poterlo giocare come si deve non è presente: lo stesso Guerreiro, schierato per dare profondità e intelligenza alla manovra, lascia mestamente il campo. L’unico modo per affacciarsi nelle vicinanze dell’area restano le fasce, ma i terzini di ambedue le squadre, con l’aiuto dei compagni, riescono quasi sempre a chiudere le sortite avversarie. L’infortunio di Sissoko, oltre che una tegola per le scelte di Ferreira, rappresenta la parola fine ai tentativi verdi, se si esclude qualche fiammata di Christodoulopoulos (uscito stravolto) o di Toché. Concludendo, contro avversari veloci e abituati a tenere in mano la partita, il gioco solamente fisico dell’AEK non dà risultati, ma è altresì vero che si tratta dell’unico possibile. Per il Pana, tre punti d’oro per tentare l’entrata in zona Europa.
PANATHINAIKOS – AEK ATENE: 1-0 (1-0).
Panathinaikos (4-3-3): Karnezis; Seitaridis, Vyntra, Triandafillopoulos, Spiropoulos; Vitolo, Zeca, Fourlanos (65′ Chouchoumis); Sissoko (70′ Quincy), Toché, Christodoulopoulos (90′ Barbarouses). A disp.: A.Lagos, Kotsolis, Petropoulos, Velazquez. All.: Ferreira.
AEK Atene (4-2-3-1): Kostantopoulos; Kontoes, Koutrombis, Yago, Vlachos; Cordero, Fetsis (70′ Katidis); Fountas (84′ Papadimitriou), Guerreiro (75′ Rikka), P.Lagos; Furtado. A disp.: Pavlis, Bougaidis, Arkoudas, Arabatzis. All.: Lienen.
Arbitro: Anastasios Kakos.
Marcatori: 24′ Toché
Note: ammonizioni: Seitaridis, Fourlanos, Chouchoumis (P), Kontoes, Vlachos, Lagos, Fountas (AEK).