L’Inter espugna lo Juventus Stadium e ferma la striscia di partite senza sconfitte della Juventus in campionato a 49. Finisce 1-3: la sblocca Vidal con un gol irregolare, poi il ritorno dei nerazzurri con la doppietta di Milito e il gol di Palacio. Splendide prestazioni di Nagatomo e Guarin dalla panchina.
Buffon 6: Finchè può, frena gli assalti dell’Inter. Cade, mestamente, anche lui sotto i colpi argentini di Milito e Palacio.
Barzagli 7: Ci si può provare con chiunque, lui non affonda. Imperioso in ogni situazione.
Chiellini 6: Randellatore doc, controlla Milito finchè può. Cede anche lui quando il tridente dilaga.
Bonucci 5: Perde il duello con l’ex compagno Ranocchia. Spesso in ritardo e falloso.
Lichtsteiner 4.5: Non si nota per 30 minuti, poi due fallacci. L’inspiegabile grazia di Tagliavento e il cambio più che saggio. (Caceres 5: Un’ottima chiusura su Cambiasso. Per il resto buio totale. Con il Nagatomo di oggi anche il miglior Burgnich avrebbe sofferto.) (Quagliarella 6: Ci prova con un paio di saette delle sue. Ingresso forse tardivo).
Vidal 5.5: Fuorigioco o no, lui c’è sempre e timbra il gol che illude i bianconeri. Poi viene travolto dall’uragano Guarin sul gol dell’1-2.
Pirlo 5.5: La solita meraviglia per gli occhi. Incarta cioccolatini per i compagni e per i palati di chi lo guarda, ma la palla persa su Guarin si rivela letale.
Marchisio 5: Non è al 100% e si vede, ha sulla coscienza un’occasione clamorosa fallita al minuto 7 e l’ingenuità sul rigore che riapre la partita.
Asamoah 6: Zanetti non spinge e quindi lui può attaccare. Il duello con l’argentino è una delle cose più belle dell’intera gara. Mezzo voto in meno per la dormita sull’1-3.
Vucinic 6.5: Garantisce una fluidità offensiva unica. Non siete d’accordo? Fate “sliding doors“: pensate se non ci fosse stato quell’infortunio. (Bendtner 5.5: Ci prova, si sbatte, cerca il gol d’antologia. Ma niente. Non è colpa sua: semplicemente non era la punta più adatta contro la rocciosa difesa interista).
Giovinco 5.5: Fumoso fino all’esasperazione. Qualche buono spunto, mai concretizzato.
All. Conte/Alessio 5: Arriva dopo 49 partite la sconfitta in campionato. Fin troppo facile addossare la colpa alla guida tecnica. Per la prima volta da un anno e mezzo a questa parte la Juve annaspa. E i rimedi dalla panchina non arrivano.
Handanovic 7: Decidete voi: sembra più Mr Fantastic o Tiramolla?
Ranocchia 6.5: A parte un fallaccio nel finale su Giovinco, è più pulito di una stanza di un hotel a 5 stelle.
Samuel 6: Soffre con Vucinic. L’ammonizione in apertura lo frena. Quando vede entrare Bendtner si accomoda in poltrona, accende il sigaro e guarda tranquillamente la vittoria maturare.
Juan Jesus 7: Parte con il timore reverenziale della matricola. Esce dal campo con la sicurezza di un professore universitario.
J. Zanetti 6.5: Come detto, che bellezza il duello con Asamoah! Anche lui stasera insegna. Lezione: la diagonale difensiva.
Cambiasso 6: Partita altalenante la sua, in tono minore rispetto alle ultime uscite.
Gargano 5: Uno dei pochi “nei” della serata nerazzurra. Per tutto il primo tempo fa chiedere: “Dov’è Guarin?”. Migliora nel secondo, ma rischia la frittata servendo Bendtner.
Nagatomo 7: Trottola inarrestabile. Gli perdoniamo qualche ingenuità. Zanetti copre, lui spinge: asfalta (e fa uscire) prima Lichtsteiner, poi Caceres. E quell’assist che è un babà.
Palacio 7: Strama aveva detto: “posso giocare a 1, 2 o 3 punte”. Così ha fatto, e l’inamovibile è stato el Trenza. Micidiale in contropiede.
Milito 7.5: Il tridente per lui vuol dire sacrificio. Si piazza spesso su Pirlo e quando può si proietta in avanti, trovando rigore e due gol. Implacabile. (Mudingayi sv).
Cassano 6: Ritmi blandi, ma idee da autentico fuoriclasse. Dei tre attaccanti sicuramente quello con meno gamba stasera. (Guarin 7: Al momento dell’ingresso si narra che lo speaker abbia detto: “In transito il convoglio 4128 alta velocità al binario 14. Allontanarsi dalla linea gialla”. Un treno).
All. Stramaccioni 8: Dopo aver dedicato il derby a tutta la curva, si prende il lusso di guastare la striscia juventina nella loro casa. Dedicando la vittoria a sè, ai ragazzi e…al dottor Marotta. Partita perfetta dei suoi, che non si scompongono di fronte alla doccia di cubetti di ghiaccio al 18° secondo. E se lo scudetto non fosse così bianconero poi?