Mister, l’Italia calcistica scalpita per il grande evento. Lei che partita si aspetta?
Innanzitutto dobbiamo ricordarci che si sfidano le prime due in classifica, quindi il top del nostro calcio. Juventus-Inter è ritornata la partita per eccellenza: già questo basta per immaginare una bella serata. A Torino i bianconeri sembrano non conoscere avversari, hanno decisamente una marcia in più rispetto alle altre. Una squadra blasonata come l’Inter potrebbe anche essere stimolata dall’atmosfera e tirare fuori l’orgoglio, ma in partenza è inevitabile vedere i nerazzurri sfavoriti.
La disamina tattica, invece, cosa ci dice?
Penso che sarà la Juventus a fare la partita, con gli esterni molto alti e con una rapida circolazione della sfera. L’Inter di adesso tiene molto bene il campo per merito di Stramaccioni, che si è dimostrato una persona intelligentissima nel modificare in corso d’opera il sistema di gioco. Non so se domani schiererà il tridente, ma se così fosse molto dipenderà poi dal centrocampo. Se i mediani nerazzurri, e in particolare Cambiasso che a mio avviso è l’ago della bilancia di questa squadra, daranno la necessaria copertura alla difesa, allora Palacio, Milito e Cassano potrebbero risultare decisivi.
Si parlava di sistemi di gioco: perché va così di moda la difesa a 3? Prima le grandi squadre adoperavano sistematicamente una retroguardia a 4…
Non è una questione di mode oppure di ritorno al passato. Il calcio è cambiato molto negli ultimi tempi, ogni allenatore cerca di adattare il modulo sui calciatori che ha a disposizione. Io la penso diversamente: ho sempre fatto il 4-4-2 e sono convinto che gli atleti dovrebbero adeguarsi alle idee del tecnico. Ma se prendiamo gli esempi di Juventus e Inter, ci accorgiamo che entrambe stanno raccogliendo grandi risultati perché sfruttano benissimo gli esterni e riescono a sostenere con il centrocampo la forte spinta offensiva. La morale è che viene prima l’interpretazione, poi i numeri.
Prima elogiava Cambiasso: non crede che questo schema esalti particolarmente anche Mudingay e Gargano?
Certo, certo. Con la difesa a 3, un allenatore bravo può sbizzarrirsi come meglio crede sulla composizione del centrocampo. Ovviamente tutto deve essere adattato alle caratteristiche degli attaccanti: Cassano, Palacio e Milito non aiutano un granché in fase difensiva, perciò il Mudingay di turno è fondamentale per Stramaccioni.
Nella Juventus brilla la stella di Paul Pogba. Se lo immagina titolare al posto di uno tra Marchisio e Vidal?
Direi proprio di no, almeno per la partita di domani sera. Il ragazzo ha dimostrato di unire quantità e qualità: il futuro è tutto suo, diventerà un grande calciatore perché non si passa per caso da Manchester. Ma per levare il posto a gente come Marchisio e Vidal ci vuole una continuità eccezionale nell’arco di vari mesi.
Giriamo pagina: il suo ex Siena le sembra abbastanza attrezzato per la lotta salvezza?
Ne ho già discusso con alcuni vostri colleghi. A tutti ho dato la stessa risposta: l’importante sarà evitare inutili piagnistei per le vicissitudini che hanno colpito la società. Il Siena, sotto questo punto di vista, è garantito dal carattere di Serse Cosmi. La classifica è corta, con un filotto di due o tre vittorie puoi rimetterti in gioco alla grande. Inoltre non dimentichiamoci che senza la penalizzazione i toscani sarebbero a quota 9 e li giudichereste con un altro occhio.
Però è dura quando perdi gente come Mattia Destro. A proposito: il ragazzo sta faticando nella Roma solo per ragioni tattiche?
Ci ho parlato pochi giorni fa. Telefono spesso i ragazzi che hanno voglia di ricevere qualche consiglio da un allenatore che gli ha voluto bene. Gli ho detto che da ogni situazione bisogna cercare di ricavare il meglio, perché anche dai momenti più duri si può uscire fortificati. Un maestro come Zeman resta sempre l’allenatore ideale per un giovane attaccante.
Panoramica sul campionato: quali squadre l’hanno impressionata maggiormente?
In primis la Juve, visto che ripetersi non è mai facile e i bianconeri stanno addirittura facendo meglio dell’anno passato. Anche il Napoli, a parte le ultime battute di arresto, mi ha dato la sensazione di potersi giocare titolo fino alla fine. Ma la sorpresa più bella è la Fiorentina: Montella è davvero in gamba, sta facendo cose egregie.