Rivoluzione Milan: via Robinho e non solo
in queste settimane il d.s. Ariedo Braida è partito più volte in missione per l’Europa. L’obiettivo è di avere più soluzioni per più ruoli. Poi, si vedrà- E’ presto per l’identikit dei nuovi. Le grandi manovre sono appena partite. Ma il messaggio è chiaro. Sulla corda non c’è solo l’allenatore. Rischiano anche i giocatori e chi non si dimostra all’altezza finirà sul mercato.
Via Robinho Molto ruota attorno al futuro di Robinho, già in estate nel mirino del Santos. Il club brasiliano non ha affatto mollato la presa. E’ sempre valida un’offerta da 9 milioni di euro su cui i vertici rossoneri stanno riflettendo, mentre il giocatore ha da tempo dato il suo assenso. Proprio da questa cessione possono arrivare i denari per finanziare il nuovo restyling. Intanto si scandaglia il mercato alla ricerca di talenti per l’attacco. Ormai l’idea dipuntare sul 4-2-3-1 porta a cercare esterni offensivi duttili. E di qualità.
Centrocampo Il problema, però, riguarda anche i centrocampisti veri e propri. Gli affanni di Boateng sono evidenti. E’ arrivata qualche sirena dalla Germania,ma non c’è ancora nulla di concreto. La novità, però, è che il Milan non appare indifferente.
Gli esuberi Ma attenzione anche al futuro di Flamini e Traoré, entrambi ai margini del progetto rossonero. Infatti Constant s’è ritagliato buoni spazi e il recupero-lampo sta facendo il resto. Così la prospettiva di un rimpasto sembra conseguenziale. Un discorso a parte merita l’olandese De Jong. C’erano molte aspettative su di lui,ma il bilancio sinora non è soddisfacente. E’ presto per parlare di divorzio, ma il suo è il caso più emblematico: da qui a gennaio si capirà se conquisterà un ruolo da protagonista. In caso contrario…
Le mosse Non a caso in queste settimane il d.s. Ariedo Braida è partito più volte in missione per l’Europa. L’obiettivo è di avere più soluzioni per più ruoli. Poi, si vedrà. E’ presto per l’identikit dei nuovi, ma ,le grandi manovre sono appena partite: il messaggio è chiaro, sulla corda non c’è solo l’allenatore. Rischiano anche i giocatori e chi non si dimostra all’altezza finirà sul mercato. Del resto in questi tre mesi è stato avviato un nuovo ciclo, con tanti punti interrogativi. E l’alchimia non è semplice. Per questo motivo non c’è fretta d’indicare dei bocciati,mac’è lo scrupolo di cercare un assetto più equilibrato. E competitivo.
[Gazzetta dello Sport]