Il portiere ha dei validi motivi per preoccuparsi… calcio di punizione per gli avversari. Non importa quale sia l’angolazione, perché lui ha più di una “mattonella” preferita. E un piede sinistro educato. Francesco Lodi può essere considerato lo specialista italiano del momento sui tiri da fermo, forse più letale anche di Andrea Pirlo. La Serie A ha avuto tanti grandi artisti del calcio piazzato. Il fantasista del Catania va annoverato tra loro con merito.
Nelle ultime stagioni Lodi si è messo in mostra prima in B e poi anche nel massimo campionato a suon di prodezze, disegnando parabole maligne ed imprendibili per tanti portieri. Tanto che addirittura la scorsa stagione è stato capocannoniere degli etnei con 9 realizzazioni.
La particolarità, per così dire, di Lodi è la trasformazione con il piede sinistro, contrariamente a quasi tutti i più grandi specialisti italiani che hanno utilizzato il destro. Mancino come Lodi ma meno prolifico, è l’attuale centrocampista del Siena Gaetano D’Agostino, discreto realizzatore.
A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 l’Italia ha visto due grandi mancini all’opera in questo tipo di conclusioni. Due campioni dal tiro completamente diverso: Gigi Riva (che esplodeva autentiche bordate di collo pieno, a traiettoria bassa) e Mario Corso (a foglia morta, sull’esempio del leggendario Didì).
Negli anni ’80, il campionato italiano (in particolar modo a metà decennio) poteva essere considerato il più prestigioso grazie alla presenza di tante stelle, italiane e non. Se per l’Italia tenevano alta la bandiera Giancarlo Antognoni – capace di conclusioni di destro potenti e precise – ed il geniale ma discontinuo Evaristo Beccalossi, la legione straniera contava su fenomeni come Platini (destro), Zico (destro) e Maradona (sinistro). I primi due si contesero la classifica marcatori 1983-84 a colpi di punizioni e rigori. Il francese, al termine di una sfida entusiasmante, battè il brasiliano 20 a 19.
Proprio Maradona ha fatto da maestro a Gianfranco Zola, ai tempi di Napoli. Pur utilizzando il piede opposto a quello del “Pibe”, imparò così bene i trucchi del mestiere da poter rivaleggiare in bravura con l’illustre insegnante. Zola ha rappresentato il meglio in materia negli anni ’90 insieme a Roberto Baggio, altro campione celeberrimo per le sue innumerevoli realizzazioni su punizione e rigore. Entrambi destri, Zola e Baggio cercavano sempre di aggirare la barriera con traiettorie beffarde: “Magic Box” calciava in modo leggermente più potente rispetto al “Divin Codino”.
Senza contare che proprio in quegli anni imperversava per i campi italiani anche un cecchino micidiale come Sinisa Mihajlović (mancino), che addirittura realizzò una tripletta su punizione al povero Ferron in Lazio-Sampdoria 5-2 nel torneo 1998-99. L’attuale C.T. della Serbia è il recordman della Serie A per quanto riguarda le reti su calcio di punizione, ben 28. Come dimenticare poi il formidabile sinistro di Alvaro Recoba? Oggi c’è il laziale Hernanes.
Non possiamo dire in Italia di avere avuto penuria di specialisti. Gli ultimi grandi possono essere considerati Alessandro Del Piero – autentico bomber da fermo – ed Andrea Pirlo, capace di tante prodezze anche con la maglia della Nazionale.
Per dovere di cronaca, segnaliamo anche i migliori specialisti all’estero in tempi recenti: Cristiano Ronaldo (con il vezzo di porsi a gambe divaricate davanti al pallone prima del tiro), Juninho Pernambucano (autore di traiettorie imparabili anche da lunghe distanze, per un periodo considerato il migliore in circolazione), Lionel Messi (sinistro solitamente basso), David Beckham (destro ad aggirare la barriera, con una torsione del corpo diventata celebre), Ronaldinho (destro potente, preciso o morbido).
Sempre in tema di mancini, e nello specifico brasiliani, chi non si ricorda di Rivelino, Branco e Roberto Carlos?
Gustatevi una piccola rassegna di calci piazzati da urlo. Alla prossima puntata!