Palermo – Milan : le pagelle
Partita da due volti, Palermo-Milan si chiude dopo novanta minuti sul 2-2: nei primi 50 il Palermo ha ragione di un Milan allo sbando e senza molto nerbo confezionando un 2-0 targato Brienza e Miccoli, negli altri 40 i cambi di Allegri rivoluzionano la squadra e il Milan, guidato da un Bojan in forma smagliante, pareggia meritatamente contro un Palermo messo alle corde con Montolivo e “il solito” El Shaaraway. Chissà che questa partita non insegni qualcosa al mister di Livorno: intanto per un’altra settimana la sua panchina sembra salva.
PALERMO
UJKANI 6 – E’ un voto di media: 7 nel primo tempo, 5 nel secondo. Nel primo tempo è “quasi” ordinaria amministrazione, se non fosse per El Shaarawy. Nel secondo tempo è chiamato più spesso in causa, e cerca di disimpegnarsi, ma male. Il primo gol sembra sul suo palo e sul secondo gol esce in maniera improvvida lasciando la porta vuota.
MUNOZ 6 – Dei tre difensori del Palermo, è quello che soffre di più. Dalle sue parti bazzica spesso El Shaarawy, un cliente davvero difficile. E lui se ne accorge in pieno. Ma si difende (e difende) bene, per quel che può.
DONATI S.V. – Doveva essere la partita dell’ex… Ma dopo pochi minuti lo fermano i guai fisici. (6′ VON BERGEN 6 – Chiamato a sostituire il compagno, lo fa discretamente, con anche un paio di interventi difensivi notevoli. Una buona gara.)
MORGANELLA 6.5 – Tra i difensori sembra quello più in palla: svolge il suo compito senza sbavature e cerca anche di spingere, mostrando però piedi da difensore.
GARCIA 5.5 – Partita bruttina del centrocampista rosanero: discreto nel primo tempo, nel secondo tempo il giocatore comincia a soffrire un pochino, prendendosi anche un cartellino giallo. Rischia l’espulsione, viene sostituito. (67′ CETTO 7 – Partita perfetta: entra nel momento peggiore del Palermo e si dà da fare per arginare per quanto può il Milan. Molti interventi difensivi di pregio.)
BARRETO 5.5 – Nel primo tempo si comporta abbastanza bene, ma nel secondo sparisce completamente: dovrebbe lanciare con i suoi lanci gli attaccanti, ma di lui si perdono le tracce e quando viene ritrovato sbaglia gli appoggi.
RIOS 5 – Stessa sorte del compagno di centrocampo: anche lui nel secondo tempo risulta come schiacciato dal nuovo assetto del Milan e fatica a trovare una posizione e un perchè in mezzo al campo.
MANTOVANI 6 – Dopo un primo tempo sufficiente, vista l’aria che tira nel secondo tempo, decide di stazionare in difesa per dare una mano alla squadra. E fa bene, perchè il suo apporto si nota.
ILICIC 6 – Del trio di attacco è quello che si “sente meno” nella partita, anche se nella ripresa cerca più gloria. Meriterebbe di più se non giocasse così a sprazzi. Ha mezzi notevoli, se solo se lo ricordasse.
BRIENZA 6.5 – Si disimpegna bene nella fase di appoggio ed è sempre pericoloso. Ad inizio secondo tempo, grazie alla complicità di Amelia, segna il 2-0. (57′ GIORGI 5 – L’allenatore gli chiede di supportare la manovra d’attacco: lui non solo non ci riesce, ma perde quasi sempre palla facendo ripartire il Milan. Pessimo.)
MICCOLI 7 – La vera anima del Palermo: spina nel fianco costante, è il più pericoloso. Si procura e segna il rigore che lo porta a 99 gol in serie A. Si dà anima e corpo
MILAN
AMELIA 5.5- Nel primo tempo si comporta abbastanza bene e nulla può contro il rigore di Miccoli. Ma sul gol di Brienza dà nettamente l’impressione di poterci arrivare.
YEPES 6 – E’ l’unico della difesa milanese che sembra avere un poco di grinta: cerca di tenere su la baracca quando sembra che stia per affondare. Incredibilmente sostituito. (54′ PAZZINI 5.5 – Entra in campo e combina davvero poco. Cerca di darsi da fare ma non riesce ad incidere sulla partita. Ma almeno il suo ruolo da attaccante centrale scombussola la difesa del Palermo.)
BONERA 5 – Dopo soli 2′ si fa ammonire: diffidato, salterà la prossima gara col Chievo. Brutta partita in generale la sua, condita anche da qualche problema fisico al flessore.
MEXES 5 – Una della sua esperienza dovrebbe guidare la difesa. Si vede che il buon Philippe ha deciso stasera di abdicare da questo ruolo. Stranamente nervoso, si fa anche ammonire in modo inutile.
ABATE 5 – C’era? E’ questa la grande domanda che i tifosi del Milan si fanno: svolge un compito grigio, senza farsi notare spesso e sbagliando tantissimi passaggi e cross. Partecipa all’assalto finale ma senza molto costrutto.
FLAMINI 5 – Scelto dall’allenatore dopo settimane di anonimato, ci si aspetta da lui la partita della riscossa. E’ la partita della bocciatura: impalpabile a centrocampo, perde palloni preziosi e si spinge (male) in attacco. Bocciato dopo solo 45 minuti. (46′ EMANUELSON 6.5 – Spinge tanto sulla sua fascia di competenza e manda in tilt i difensori palermitani che con cui li arrangiano come possono. Dà anche lui una scossa alla squadra.)
MONTOLIVO 7 – Nel disastro generale, nonostante i richiami di Allegri, cerca di mettere un po’ di ordine in quel caos che sembra essere il centrocampo rossonero. Ma è come predicare nel deserto. Cerca la soluzione personale e trova il primo gol. Nel 4-2-3-1 si trova una meraviglia.
NOCERINO 5.5 – Cerca di fare qualcosa in fase di attacco, spingendosi anche un paio di volte alla conclusione, ma l’intero centrocampo milanista non gira e lui alla fine ne risente. Sbaglia qualche appoggio di troppo.
CONSTANT 5 – Mediocre partita del centrocampista milanese in ogni fase, sia difensiva che propositiva. Dove è scomparso quel giocatore che ai tempi del Chievo faceva sfaceli e sembrava così promettente?
PATO 5 – Lento, lento, leeeeennnttttooooo… Il paperino è veramente un papero in mezzo al campo: lento in fase di realizzazione, sbaglia in fase di appoggio… Ennesima partita no per lui. (53′ BOJAN 7 – Cerca subito di farsi vedere ed è veramente in serata. Uomo ovunque, suo l’assist per il 2-1. Ha l’argento vivo addosso. Dico solo una cosa: prestito oneroso dal Barcellona e lui sta in panchina in un momento del genere?)
EL SHAARAWY 6.5 – E’ l’unico che cerca di muoversi, di lottare, di fare qualcosa. Scalda le mani di Ujkani ma è davvero troppo solo in attacco. Nel secondo tempo, col nuovo schema, sparisce un attimo ma è sempre lui che segna: il gol del pareggio è tutto suo.