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Perle e Pirla del 9° turno di Serie A: atteggiamenti preoccupanti

Il nono turno di serie A rimarrà agli annali come quello degli errori degli arbitri.Alcuni clamorosi e decisivi, altri meno. Alcuni più enfatizzati da giornali e tv, altri meno, tanto da offuscare gli stessi gesti tecnici facendo sembrare tutto brutto. Per questo isoliamo una sola perla, quella del gol di Luca Toni, nella quale leggiamo anche una sorta di risposta fuori dal campo ai suoi detrattori. Per quanto riguarda i pirla ci soffermiamo su alcuni atteggiamenti che veramente non solo non ci sono piaciuti, ma ci preoccupano anche.

PERLE

Luca Toni, al di là delle decisioni arbitrali che possono aver influenzato o meno l’andamento e il risultato della sfida tra Fiorentina e Lazio, mette a segno nel finale del match un gran bel gol in girata che sa di risposta ulteriore a quelli che lo avevano ritenuto troppo presto un giocatore finito, in prepensionamento già quando lo scorso anno accettò la proposta di andare a giocare negli Emirati Arabi.

PIRLA

Il presidente del Catania Pulvirenti, può anche avere tutte le ragioni del mondo per recriminare al termine di Catania-Juventus; effettivamente le due sviste arbitrali sono colossali e sia il gol annullato a Bergessio quanto quello convalidato a Vidal rientrano nella casistica degli abbagli arbitrali, ma il tenore delle sue dichiarazioni nel post gara, con tutte le attenuanti del caso, sono oggettivamente fuori misura e, oltre a non risolvere la situazione, rischiano di esagitare gli animi delle tifoserie.

Simone Pepe, da tanti mesi assente per infortunio dai campi di calcio, alla prima convocazione stagionale dimostra di aver scordato il ruolo del calciatore: in panchina si aspetta nel caso che il mister ti chiami nella mischia per scendere in campo e non si protesta contro l’arbitro e i suoi collaboratori quasi come un avvocato durante un processo. Ancor meno nella maniera plateale come fa lui. Il suo soprannome “er chiacchiera” si rivela azzeccato ma non il modo e il luogo in cui da spettacolo stavolta.

Ci mancava pure questa: dopo i cori contro Morosini da parte di un gruppo di ultras del Verona, dopo i tifosi del Livorno di spalle nel minuto di silenzio, dopo i tifosi del Napoli che sfasciano i bagni e il settore ospiti dello Juventus Stadium, qualche imbecille a Roma trova ‘l’ispirazione’ per scrivere sul muro del Verano: “Morto un papa…relli…” proprio in occasione dei 33 anni dalla morte del tifoso della Lazio Vincenzo Paparelli, ucciso da un razzo allo stadio durante il derby. La misura è davvero colma. Queste cose con il tifo non hanno assolutamente nulla a che fare.