Ci si annoia da morire al Meazza. Milan-Genoa è uno spot impietoso per il campionato italiano. Immaginate uno straniero che vede questa partita, tra due delle squadre più importanti della serie A, cosa mai potrebbe pensare. L’unico calciatore a regalare qualche emozione è Stephan El Shaarawy, che alla fine va da solo sotto la curva Sud a raccogliere gli applausi. Ad oggi, il Milan è lui.
Le pagelle di Milan-Genoa:
MILAN
AMELIA 6 – Su Canale 5 trasmettono “C’è posta per te”. Magari il buon Marco si sarebbe annoiato di meno a vedere Maria De Filippi…
ZAPATA 5 – Sembra un bambino al primo giorno di scuola. E’timido e pauroso. San Siro mugugna non appena la sfera finisce nei suoi piedi. E menomale che il Genoa non attacca…
BONERA 6 – In pratica si deve limita solo a mantenere la posizione. Con l’esperienza che ha non fatica per nulla.
YEPES 6 – Un po’ più impegnato di Bonera. Se la cava abbastanza bene ed imposta meglio degli altri.
ABATE 6,5 – In una partita così povera di emozioni, quell’assist vale automaticamente un mezzo punto in più. Per il resto deve ancora prendere confidenza con il nuovo ruolo.
MONTOLIVO 6 – Qualche buona apertura, molta volontà e soprattutto un carattere diverso rispetto ai compagni. Ma a volte la sua lentezza è irritante.
DE JONG 5 – Non deve interdire, perché il Genoa è insesistente in fase offensiva, quindi nella partita di stasera diventa un calciatore inutile. Con la palla nei piedi è raccapricciante.
ANTONINI 6 – Merita la sufficienza perché nei pochi minuti giocati non aveva demeritato e perché tre infortuni in mezzora meritano il premio Nobel per la sfiga.
EMANUELSON 6 – Dinamico, propositivo, volenteroso. Ma in quanto a precisione…
PATO 5 – La lunga inattività è un’attenuante: non fosse così sarebbero dolori. L’impressione è che la strada per rivedere il vero Pato sarà lunga e tortuosa.
EL SHAARAWY 7 – In questo momento il Milan è lui. Nella pochezza riesce ad incidere: siamo tutti curiosi di vedere cosa potrebbe combinare in una squadra che funziona. Talento puro.
COSTANT 6 – E’ più brutto della partita, però giocare con un pubblico intero che dimostra chiaramente di non apprezzarti è dura. Se la cava discretamente.
PAZZINI S.V.
ALLEGRI 5 – Un gol casuale, e peraltro in leggero fuorigioco, non può cambiare il giudizio: in questa squadra la mano dell’allenatore non si vede per nulla. Il Milan gioca col pilota automatico. Un pilota peraltro di scarsa fattura.
GENOA
FREY 6 – Non può niente sul gol, per il resto è totalmente inoperoso.
SAMPIRISI 5 – Deve marcare il miglior calciatore del Milan, questo va detto, però dimostra di possedere una timidezza esagerata.
GRANQVIST 6,5 – Le prende tutte: non che ci volesse molto, ma è un merito che gli va riconosciuto.
BOVO 6 – Un po’ meno sicuro di Granqvist. Comunque positivo.
MORETTI 6 – Pattuglia con diligenza l’out mancino: non è casuale il fatto che il Genoa incassi il gol proprio dopo la sua uscita.
JANKOVIC 5,5 – Si sacrifica molto. Alternative, d’altronde, non ce n’erano.
KUCKA 5 – Contro il centrocampo del Milan basterebbe davvero poco per fare bella figura. Tutti si aspetterebbero di più da un centrocampista dinamico come lui, ma il Kucka di stasera è da bocciare.
TOZSER 5,5 – Ha giocato pochissimo sin qui; deve ancora inserirsi nel calcio italiano. L’impressione è quella di un organizzatore di manovra dotato di buon piede ma di scarsa rapidità.
BERTOLACCI 5 – L’avete visto?
ANTONELLI 5,5 – In pratica funge da quinto difensore. In copertura sbaglia poco, però non si alza mai a sufficienza per allungare la squadra.
IMMOBILE 5 – Fa fede al suo cognome. La domanda è lecita: è colpa sua se i grifoni non oltrepassano praticamente mai il centrocampo?
MERKEL 5 – In teoria dovrebbe essere quello più fresco quando subentra; in pratica appare sugli stessi livelli di stanchezza dei suoi compagni che erano in campo dall’inizio. Fisicamente qualcosa non funziona.
KRAJNC 5 – Pochi minuti: il tempo di rianimare Abate e consentire al Milan di vincere una partita orrenda. Crocerossino.
JORQUERA S.V.
DELNERI 5,5 – Poteva osare di più, contro questo Milan era quasi un obbligo. Riconosciamogli l’attenuante di essere a Genova da 5 giorni e di aver dovuto fronteggiare i rossoneri con numerose assenze. Per il momento ha puntellato la retroguardia.