In secondo luogo, analizza caso per caso le operazioni di mercato che ai soci del club bianconero non sono piaciute. Parte con il mea culpa: “E’ vero, ci sono stati degli errori. Cito su tutti Martinez, ma solo chi fa, sbaglia. E negli ultimi due anni abbiamo dovuto operare non dico una rivoluzione, ma comunque un forte rinnovamento. Sono stati presi 22 giocatori e qualche acquisto sbagliato ci può essere stato“.
Poi, passa alle operazioni che lui considera buone: “Penso a Pirlo arrivato a parametro zero, a Pogba, a Vidal, arrivato a 10 milioni e per il quale abbiamo ricevuto un’offerta tripla, rifiutandola perché la Juventus non è una società “venditrice” per tradizione. Immobile? E’ stato ceduto in comproprietà perché per valorizzare i giovani bisogna che la controparte sia incentivata a farlo, se si cede solo in prestito spesso questo non accade. Giovinco è stato ceduto al Parma in un momento di involuzione e nel quale non c’erano offerte per lui. Lo abbiamo ceduto in comproprietà per 4 milioni e lo abbiamo ripreso, dopo che si era ampiamente rivalutato, pagandolo 11, ma ora vale 15… Pensiamo anche a Sorensen pagato 20mila euro e ceduto in comproprietà al Bologna per 2,5 milioni, o Pasquato ceduto per 2,5 milioni o Troisi, preso a zero e rivenduto in comproprietà a 2“.