Cronache dalla Russia: settimana europea perfetta (o quasi)
Finalmente le squadre russe ottengono qualcosa anche al di fuori dei loro confini e regalano un’ottima settimana per il Ranking. Tre vittorie casalinghe e una sconfitta fuori casa il bilancio complessivo. Curioso come sia proprio l’Anzhi capolista a tradire le aspettative, ma l’impegno ad Anfield Road era il più complicato dei quattro.
Fa festa lo Spartak: dopo un periodo nerissimo, culminato con la sconfitta in extremis in casa dell’Anzhi Makhachkala, la squadra di Emery ritrova i tre punti, e lo fa in una sfida chiave: ancora molto rivedibili sul piano del gioco, i moscoviti hanno comunque messo in mostra un calcio spumeggiante soprattutto nella prima frazione, figlio di un approccio alla partita concreto e volitivo. La difesa rimane un colabrodo, e nel finale i rischi sono stati tanti. Però quel che conta alla fine sono i punti, e grazie ai Myaso la Russia riesce a trovare i primi punti in Champions League. Era ora. Il (quasi) contemporaneo successo del Barcellona (che fortuna per lo Spartak) col Celtic concede ancora qualche chance ai russi, che però non hanno ancora sicuro nemmeno il piazzamento per l’Europa League.
Lo Zenit San Pietroburgo sfrutta l’onda dell’entusiasmo moscovita e non è da meno. Della vittoria sull’Anderlecht si salva però soltanto il risultato, conquistato grazie a una furbata (non per questo scorretta) di Bystrov; niente di trascendentale per il resto, anzi. Hulk ha disputato una partita decisamente sottotono, e probabilmente con un altro nome sarebbe stato tolto durante l’intervallo. Troppo egoista, individualista, per fare coppia con un attaccante comunque volenteroso come Kerzhakov. Il brasiliano non si è mai reso utile per la squadra, senza riuscire nemmeno a tenere palla nel finale. Vedremo se la sosta forzata, dovuta alla squalifica con l’Alaniya, gli consentirà maggiore integrazione negli schemi, ormai snaturati, dello Zenit. La vittoria del Malaga non può far altro che sorridere, ma la strada è ancora in salita; rispetto allo Spartak pare comunque più vicina l’acquisizione del terzo posto come risultato minimo.
“Ieri hanno giocato tre squadre. Zenit, Anderlecht e Fc Hulk”. Così ha parlato l’esperto Evgenij Lovchev, e non si può dargli tutti i torti. E altrettanto vero che manca un certo Danny, uomo la cui assenza è ormai divenuta quasi un’abitudine, ma fondamentale negli equilibri della squadra. Ora come ora Hulk deve giocare più per la squadra. Punto.
Non delude il Rubin. I tartari in queste partite non entusiasmano mai, ma sono maledettamente cinici. L’1-0 sul Neftchi ipoteca la qualificazione, adesso che il ritorno consegnerà in dote qualche ostacolo in più, dettato soprattutto dalle trasferte serbe e azere. Ma il Rubin è messo malissimo in campionato, e probabilmente punterà molto di più sulla coppa.
Unica pecca, la sconfitta dell’Anzhi. Prevedibile, per carità, dato che l’impegno ad Anfield era molto complicato e, eccetto Zhirkov, Gabulov (Vladimir) e Eto’o, tutti gli altri sono ancora nuovi a certi palcoscenici. L’Anzhi ha tenuto bene il campo, ha dimostrato di avere un futuro roseo anche in Europa, e probabilmente passerà il turno. Però ieri ha vinto l’esperienza del Liverpool, con un assolo isolato di Downing.
Per un più approfondito sunto delle partite della settimana, ecco le nostre cronache:
ZENIT SAN PIETROBURGO-ANDERLECHT 1-0