UNDICI LEONI IN MAGLIA ARANCIONE – Le due squadre, appena entrano, vengono accolte da una splendida coreografia della tribuna antistante il tunnel degli spogliatoi: gli ucraini ci credono. I giocatori in campo avvertono subito il clima di fiducia che si crea attorno a loro e, al terzo minuto, lo Shakhtar è già avanti: da una rimassa laterale, la palla arriva a Willian che tenta il tiro, la cui ribattuta è un perfetto assist per Alex Teixeira, che firma il suo secondo gol consecutivo in Champions. Da lì in poi, più Donetsk che Chelsea. Sia difensivamente che offensivamente, i padroni di casa dimostrano disciplina, tattica e velocità: Torres è perennemente intrappolato nella morsa preparatagli dai due centrali, aiutati dai terzini che, nonostante si propongano molto in avanti, poche volte lasciano scoperte le proprie aree di competenza; davanti a Cech, invece, Willian fa vedere i sorci verdi alla retroguardia dei blues, che trema particolarmente dopo il 35′ minuto, quando la mole di gioco creata dagli arancio-neri si tramuta in un assedio con occasioni per Mkhitaryan e Hübschman. Il Chelsea, detto ciò, non si è limitato a subire il possesso palla esuberante degli avversari: i londinesi hanno provato a interrompere le azioni avversarie (le due ali ripiegavano regolarmente) e a ripartire, ma ogni loro tentativo risultava sotto stretta vigilanza del quartetto difensivo, con la collaborazione del mediano Hübschman.
OSCAR ILLUDE, MA VINCE LO SHAKHTAR – Al rientro, le squadre non hanno subito cambiamenti, a parte la sostituzione di Lampard avvenuta al 17′ del primo tempo, quando è entrato Hazard. La partita si mantiene invariata nelle tematiche: lo Shakhtar corre e tiene palla, per poi rifugiarsi rapidamente in trincea ogniqualvolta gli avversari riprendano il possesso. Al 52′ è ancora festa per gli uomini di Lucescu quando, dopo un brutto pasticcio difensivo, Luiz Adriano ruba il pallone a Terry e si invola verso la porta per poi smarcare sulla destra il liberissimo Fernandinho che, con un’eccellente rasoiata, fulmina Čech per il secondo (meritato) gol. Il Chelsea allora prova a graffiare con qualche rapido giro di palla e conseguenti tiri dalla distanza, ma risulta, a lungo andare, troppo nervoso. I tifosi arrivati da Londra però, come ci hanno abituato, non smettono di incitare i propri beniamini ed è per loro che arriva la rete ospite, inutile ai fini del risultato: Ivanovic scende lungo la sua fascia di competenza e piazza un pallone interessante in mezzo all’area che Oscar deve solo spingere in rete. Terzo gol in Champions per il numero 11, ma la stanchezza si fa sentire e l’incontro si chiude sul 2-1.
Sarà una notte che in Ucraina ricorderanno per molto tempo: battere i campioni d’Europa in carica, con una prestazione così convincente, non è cosa da tutti i giorni. Nè da tutte le squadre. Lucescu ha forgiato sapientemente una formazione solida e precisa, che risulta anche veloce, tecnica ed equilibrata. Per il Chelsea un brutto stop su cui grava, sicuramente, la stanchezza dopo il match con il Tottenham, che non ha risparmiato nessuno. Certo è che nessuno in casa blues la porrà come alibi di una sconfitta meritata su cui Di Matteo deve, necessariamente, riflettere.
SHAKHTAR DONETSK – CHELSEA: 2-1 (1-0).
Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov, Raţ, Rakitskiy, Kucher, Srna, Hübschman, Fernandinho, Willian (88′ Douglas Costa), Mkhitaryan, Alex Teixeira (82′ Ilsinho), Luiz Adriano. A disp.: Stepanenko, Eduardo, Gai, Kanibolotskiy, Krivtsov. All.: Lucescu.
Chelsea (4-3-2-1): Čech, Cole, Terry, David Luiz, Ivanović, Lampard (17′ Hazard), Obi Mikel, Ramires, Mata, Oscar, Torres (70′ Sturridge). A disp.: Romeu, Turnbull, Cahill, Azpilicueta, Bertrand. All.: Di Matteo.
Arbitro: Damir Skomina (Slovenia)
Marcatori: 3′ Alex Teixeira (SD), 52′ Fernandinho (SD), 88′ Oscar (C)
Note: ammoniti: Kucher, Hübschman (SD), Cole, David Luiz (C)